Il Premio alla Carriera, nell’ambito del Premio Nazionale di giornalismo Antonio Maglio 2022, è stato assegnato a Elio Donno, presidente del Consiglio nazionale di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti. Iscritto all’Ordine di Puglia dal gennaio 1959, ha affiancato alla sua intensa attività pubblicistica il fattivo impegno nel governo degli organi professionali. Consigliere nazionale Odg dal 1998 al 2017, ha curato per 14 anni, sino al 2021, il Massimario dell’Ordine, con riassunto delle decisioni assunte in materia disciplinare e di tenuta dell’Albo. Per 20 anni consigliere e anche vicepresidente dell’Ordine di Puglia, è stato anche componente del Collegio Nazionale dei Probiviri della Fnsi e per molti anni vicepresidente dell’Unione Stampa Sportiva Italiana.
La XI Edizione del Premio nazionale di giornalismo “Antonio Maglio 2022” è stata vinta da Pietro Mecarozzi, freelance milanese, per l’inchiesta “La prigione degli innocenti” comparsa sulla copertina dell’“Espresso” il 27 marzo scorso. Si parla dei bambini costretti a vivere reclusi in carcere con le loro madri che stanno scontando condanne, costretti a passare i primi anni della loro vita dietro le sbarre per colpe che non hanno commesso. Una vergogna tutta italiana, che ora però, dopo l’articolo di Mecarozzi, si avvicina forse alla fine. Un preciso segnale infatti è arrivato dalla Camera dei deputati che a maggio ha approvato a larga maggioranza una proposta di legge che supera la normativa degli Istituti di detenzione attenuata: le mamme che hanno con sé un bambino fino a sei anni saranno collocate in case famiglia protette e a questo si aggiunge il divieto della custodia cautelare in carcere per la donna incinta, tranne in casi di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza. Il percorso parlamentare è stato avviato, ora toccherà al nuovo Parlamento che sarà eletto a settembre riprendere l’iniziativa e varare una legge di civiltà.
I secondi premi, ex aequo, vanno a Andrea Gabellone, freelance e fotoreporter leccese, con il reportage “Dall’Ucraina all’Europa, in fuga dalle bombe: in viaggio insieme ai profughi di guerra” pubblicato sul “Nuovo Quotidiano di Puglia” e Benedetta Sangirardi, freelance tarantina, per l’articolo “Le nostre vite spezzate“, storie di donne coraggiose, pubblicato sul settimanale femminile “F”.
L’articolo di Andrea Gabellone, corredato da un suo reportage fotografico, è il frutto dell’irrefrenabile istinto del giornalista, della voglia di essere sul posto, di toccare e vedere di persona, rendersi conto direttamente e senza mediazioni del dramma della guerra. Una passione che ha spinto Gabellone, come già aveva fatto in passato su altri scenari, ad intraprendere e ad affrontare con propri mezzi un viaggio difficile e pericoloso in Ucraina e in Moldavia, passando per la Transnistria, per raccontare le sofferenze di chi fugge dalle bombe ma anche la tenacia di chi resta, di chi non vuol lasciare la propria casa e la propria terra sfidando la guerra con la sola arma a disposizione dei civili: la normalità. Un lavoro che racconta la vita quotidiana in città colpite e costantemente minacciate dai missili nemici. La devastazione delle bombe, la propaganda, il nazionalismo, la paura e la resistenza annodano i fili di storie che si incrociano e raccontano, da angolazioni diverse, la guerra alle porte dell’Europa.
La storia raccontata da Benedetta Sangirardi riguarda la vita di Mariangela Tarì, mamma tarantina, che viene stravolta quando sua figlia Sofia ha poco più di un anno. L’11 luglio del 2011 la telefonata, quella che spezza il destino: ha la sindrome di Rett, una malattia degenerativa che colpisce una bimba su 10mila. Sofia non parla, non ha mimica facciale, è costretta alla sedia a rotelle. Ma quando in famiglia torna il sorriso con la nascita di Bruno, bimbo solare e allegro, ecco il precipizio. A Pasqua 2017 Bruno inizia a stare male, sviene alla recita scolastica, la corsa in ospedale e la nuova diagnosi: ha un gravissimo tumore al cervello. Con coraggio e determinazione Mariangela va avanti, trova la strada della felicità nel dramma: «La malattia – dice – è un dono, e il dono è cogliere in mezzo alla bufera qualcosa che le dia un senso, capire la bellezza della vita». Tarì, dopo aver raccontato la sua storia è stata insignita, nel novembre 2021, del titolo di Cavaliere della Repubblica da parte del presidente Sergio Mattarella “per la sua preziosa, intensa e appassionata testimonianza delle difficoltà quotidiane legate alla condizione di caregiver familiare”.
Riconoscimenti speciali sono stati consegnati all’on. Giacinto Urso, presidente emerito dell’Associazione A. Maglio che ha guidato con autorevolezza e spirito di servizio dalla fondazione (maggio 2012) sino allo scorso mese di marzo. A Rosario Tornesello, direttore del “Nuovo Quotidiano di Puglia” e come Antonio Maglio, suo maestro di giornalismo, originario di Alezio. Gli attestati saranno consegnati nel corso di una cerimonia che si svolgerà ad Alezio (Lecce) venerdì 2 Settembre, inizio alle ore 19:00, nella piazza antistante il Museo Messapico intitolata ad Antonio Maglio. La serata di premiazione sarà condotta dal giornalista Marcello Favale e aperta dal presidente dell’Associazione Maglio, Adelmo Gaetani, e dal sindaco di Alezio, Andrea V. Barone. Il presidente onorario dell’Associazione, prefetto Carlo Schilardi, terrà l’intervento conclusivo. Tra gli invitati il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Carlo Bartoli, e il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa, Raffaele Lorusso. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Maglio e dal Comune di Alezio con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti e della Federazione della Stampa.