All’Istituto Vittorio Emanuele III (Palermo) il premio riservato alle scuole
Va a Salvo Palazzolo la XXVI edizione del Premio giornalistico Mario Francese, nel giorno del centenario dalla nascita di Mario Francese (6 febbraio 1925). L’edizione 2025 del Premio giornalistico Mario e Giuseppe Francese, organizzata grazie alla collaborazione dell’Ordine dei giornalisti Sicilia, del Comune di Palermo, del gruppo Giornale di Sicilia, dell’Associazione Uomini del Colorado, con il patrocinio del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, ha avuto il suo momento conclusivo nella cerimonia di premiazione, che si è svolta al Teatro Politeama di Palermo, ed è stata presentata da Lidia Tilotta e Tiziana Martorana, giornaliste della Tgr Rai.
Un’edizione del premio nella quale si è voluta sottolineare ancora una volta l’importanza dell’unità della categoria, di un giornalismo pilastro della democrazia eppure sempre più minacciato da attacchi, intimidazioni, querele temerarie.
All’Istituto tecnico Vittorio Emanuele III di Palermo, per il cortometraggio Luoghi, il premio Mario e Giuseppe Francese riservato alle scuole.
«Quello del giornalista è un mestiere bellissimo» ha detto Salvo Palazzolo rivolgendosi ai tanti studenti presenti al Politeama, «la mia speranza è che anche a voi ragazzi venga voglia raccontare questa città. Giuseppe Francese, in particolare, mi ha insegnato che bisogna guarda tutti i dettagli utili per capire».
Le motivazioni del premio al cronista de La Repubblica sono state rese note nel corso della manifestazione dalla Commissione del Premio giornalistico presieduta da Gaetano Savatteri, e composta da Marco Romano, Felice Cavallaro, Salvatore Cusimano, Giulio Francese, Roberto Gueli, Tiziana Martorana, Franco Nicastro, Nello Scavo e Lidia Tilotta: «Con le sue cronache asciutte e mai retoriche racconta una mafia che cambia continuamente pelle evidenziandone anche gli aspetti più complessi e lo fa senza lasciarsi intimorire nonostante non manchino avvertimenti e minacce. Il suo stile, la sua caparbietà e la sua voglia di andare sempre più a fondo senza lasciarsi condizionare da una superficialità tanto dilagante quanto dannosa ne fanno un esempio prezioso da seguire».
A Luciana Esposito e Filippo Passantino (ex aequo) il Premio Giuseppe Francese, tradizionalmente conferito a figure emergenti del giornalismo. Luciana Esposito viene premiata perché: «Da free lance e senza protezioni, non si è mai lasciata intimorire nel raccontare una camorra sempre più pervasiva e violenta. Le minacce ripetute che ha subito non sono riuscite a scoraggiarla e invece sono state motivo di ulteriore impegno. È un esempio, soprattutto per smentire chi immagina che il giornalismo di inchiesta sia una strada facile da seguire e foriera di visibilità e protagonismo».
A Filippo Passantino viene riconosciuta la capacità di «aver dato voce alle ragazze e ai ragazzi di Brancaccio e delle altre periferie donando loro gli strumenti per raccontare la voglia di cambiamento e di affermazione di un modello diverso di vita e di relazioni. Con i progetti che contribuisce a creare dimostra che il mestiere più bello del mondo può avere una importantissima utilità sociale e culturale».
Menzione speciale per Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, registi e sceneggiatori del film Iddu. «I loro film – le motivazioni della Commissione – svelano in profondità le fragilità umane. Con Iddu sono riusciti a entrare nelle pieghe di un male che si fa carne e sangue raccontando l’anima nera di un personaggio che non diventa mai mito da emulare. Così come in Sicilian Ghost Story erano riusciti a rendere dolce e a tratti onirica una vicenda dal tragico epilogo. Il loro linguaggio aiuta a esplorare con lente diversa ciò che ci circonda».
Per quanto riguarda lo Spazio scuola del Premio giornalistico Mario e Giuseppe Francese, il cortometraggio vincitore è Luoghi realizzato dagli studenti dell’Istituto tecnico Vittorio Emanuele III. Queste le motivazioni relative al conferimento del premio da parte della Commissione scuola presieduta da Ivan Scinardo e composta da Silvia Francese, Salvo Palazzolo, Lollo Franco, Marina Turco: «Per aver saputo raccogliere l’eredità di Mario Francese, trasformando gli studenti in cronisti capaci di dare voce a chi non ne ha, con un cortometraggio che con sensibilità e impegno affronta il tema dell’identità e dell’integrazione, raccontando storie di coetanei che vivono il delicato equilibrio tra radici e futuro. Un lavoro che dimostra come il linguaggio del reportage possa essere strumento potente per illuminare realtà invisibili e stimolare riflessioni e cambiamenti nella comunità».
Sempre nell’ambito dello Spazio scuola del Premio, menzioni speciali per il Liceo Galileo Galilei di Palermo, per il cortometraggio 250 metri lunghi 37 anni, per il Liceo Filippo Lussana di Bergamo, per il cortometraggio Borsellino: l’uomo, il giudice, l’eroe, per l’Istituto Carlo Alberto dalla Chiesa di Partinico per l’articolo Le due dighe della memoria: Danilo Dolci e Mario Francese, testimoni di giustizia e cambiamento in Sicilia.