Bartoli in Sicilia al Congresso dell’Assostampa: continueremo a chiedere una riscrittura della legge.

 

La professione è cambiata e l’Ordine deve adeguarsi al cambiamento   

 

Il Presidente del consiglio nazionale dell’Ordine è intervenuto a Palermo, al XXXIV Congresso dell’Assostampa Sicilia, dal titolo Giornalismo precario democrazia a rischio. “Mai più 4 centesimi a riga” garanzie, diritti e tutele per l’informazione. Carlo Bartoli ha ricordato che il consiglio nazionale si sta impegnando “nel riconoscimento del giornalismo ovunque sia fatto, sacrificando anche alcuni totem di cui ci siamo nutriti, che rendono sostanzialmente inapplicabile la nostra legge che ha ormai 60 anni. Abbiamo già chiesto e continueremo a chiedere una riscrittura di questa legge, nel frattempo agiremo, per quanto è possibile nelle nostre competenze. È indispensabile poter attivare il praticantato anche per chi fa questa professione, anche in forme innovative .” Al congresso è intervento anche il consigliere nazionale Riccardo Arena, Presidente della commissione riforma del Consiglio nazionale dell’Ordine, che ha ribadito: “La nostra professione deve cambiare, ha bisogno di nuove energie, guardare al futuro e cercare nuove prospettive, dobbiamo guardare a chi fa la professione, aprire ai giovani, a chi è giornalista a tutti gli effetti senza poter accedere all’Ordine, dobbiamo cercare il nuovo con la mente fertile”.

Il segretario regionale reggente Roberto Leone ha sottolineato come lo stipendio di un giornalista sia garanzia di qualità per il lettore. Quindi ha ringraziato tutti gli intervenuti in questi giorni di Congresso: il segretario Fnsi Raffaele Lorusso, il presidente Casagit Gianfranco Giuliani, la presidente Inpgi Marina Macelloni e tutti i colleghi che hanno dato il loro contributo. “Un grazie al segretario uscente Roberto Ginex – ha ricordato quindi Leone-e a Tiziana Tavella che hanno avviato questo Congresso.” Nel suo intervento ha voluto ricordare quindi  Giovanni Spampinato, il giornalista dell’Ora di Palermo e dell’Unità, ucciso il 27 ottobre di 50 anni fa a Ragusa con sei colpi di pistola.

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