Il gip del tribunale di Bari ha archiviato la querela per molestie e diffamazione di Monica Laera nei confronti di Maria Grazia Mazzola perché infondata e falsa anche rispetto alle immagini registrate dalle telecamere. La Laera aveva tentato di stravolgere la dinamica dei fatti: da aggressore a vittima.

L’inviata del tg1 il 9 febbraio scorso si trovava a Bari sul suolo pubblico mentre poneva domande sul figlio della mafiosa condannata in Cassazione per 416 bis. Laera che appartiene al clan Strisciuglio ha improvvisamente aggredito l’inviata del TG1 con un pugno, minacciandola di morte e provocandole lesioni. La DDA di Bari ha riconosciuto che Laera ha agito per esercitare il controllo mafioso, dunque l’aggravante mafiosa.
In sostanza chi aveva offeso ora pretendeva l’azione penale presentandosi come parte lesa.

Il giudice ha ritenuto e ribadito nella sua decisione che i rilievi della Mazzola sul conto della Laera erano pertinenti e veri in relazione sia all’aggressione sia al curriculum criminale della boss. Il giudice ha sancito e ribadito la correttezza dell’esercizio del diritto di cronaca esercitato da Mazzola.

 

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