L’obiettivo è quello di avviare un confronto tra tutti i soggetti interessati per superare immotivate interpretazioni restrittive da parte degli uffici giudiziari e individuare prassi operative che consentano ai giornalisti un corretto accesso alle fonti informative in materia giudiziaria.

Si è svolto il 24 maggio, a Roma, nella sede dell’Ordine, la riunione del Tavolo nazionale su Giustizia e Informazione promosso dall’Ordine nazionale dei giornalisti che sul tema ha istituito un gruppo di lavoro coordinato da Gianluca Amadori, consigliere e membro dell’esecutivo, (componenti Riccardo Arena, Pierluigi Franz e Oreste Lo Pomo).

All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, la presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano, il procuratore generale presso la Cassazione, Luigi Salvato, il presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco, l’avvocato Guido Belcastro dell’Unione delle Camere penali e l’avvocato Guido Scorza, componente del Garante per la Privacy.

 

In una fase in cui i giornalisti incontrano difficoltà crescenti nel poter fornire una corretta e completa informazione ai cittadini, a seguito dell’entrata in vigore di norme che hanno l’effetto di limitare sempre più la libertà di informazione (tra cui il decreto sulla presunzione d’innocenza e la legge sul diritto all’oblio), l’obiettivo del Tavolo è quello di avviare un confronto tra tutti i soggetti interessati al fine di superare immotivate interpretazioni restrittive da parte degli uffici giudiziari e individuare prassi operative che consentano ai giornalisti un corretto accesso alle fonti informative in materia giudiziaria.

Il procuratore generale Salvato ha precisato che il decreto presunzione non vieta alle procure di comunicare i nomi delle persone oggetto di indagini, nomi che devono essere forniti se di interesse pubblico. In materia di accesso alle sentenze, la presidente Cassano ha annunciato che tra poche settimane sarà nuovamente accessibile la banca dati online della Cassazione.

 

L’Ordine ha evidenziato come la strada della limitazione delle notizie, intrapresa dal legislatore, non sia percorribile in un contesto digitale caratterizzato da un flusso privo di intermediazioni, immediato e virale che, in mancanza di conferme ufficiali, rischia di mettere in circolo informazioni imprecise, se non addirittura fake news.

 

Per evitare questo rischio, anche in materia di informazione giudiziaria deve essere assicurata ai cittadini la conoscenza di tutti i fatti di interesse pubblico, senza porre limitazioni ingiustificate; i giornalisti da parte loro si assumono la responsabilità di garantire l’equilibrio necessario per contemperare due principi di rilievo costituzionale come sono quelli del rispetto della dignità della persona e della libertà di stampa. Dunque rigore e autorevolezza, verifica delle fonti e continenza espositiva, nella direzione di una crescente qualità dell’informazione per contrastare il fenomeno della spettacolarizzazione delle notizie

Nel corso dell’incontro si è parlato anche delle molte trasmissioni non giornalistiche che si occupano di informazione giudiziaria e si è deciso di avviare un approfondimento relativo allo stato di applicazione  del Codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive, coinvolgendo a tal fine l’Agcom.

 

 

 

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