Una proposta di legge per istituire una giornata nazionale in memoria dei giornalisti uccisi a causa dello svolgimento del loro lavoro. Ad annunciare la notizia il senatore Alberto Barachini, sottosegretario con delega all’editoria, intervenuto al convegno Le voci del coraggio per Ilaria, Miran e gli altri giornalisti uccisi, organizzato dall’Ordine nazionale dei giornalisti in occasione del trentennale dell’uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.


La proposta di legge in esame che approderà in Parlamento nei prossimi giorni è stata presentata dal deputato Paolo Emilio Russo, primo firmatario. La relazione illustrativa ricorda che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito, nel 1993, la Giornata mondiale della libertà di stampa, anche nota come Giornata mondiale della stampa, che si celebra ogni anno il 3 maggio. Sono diverse le leggi in Italia che hanno riconosciuto, finora, taluni giorni dell’anno quali “Giornate nazionali”, per la celebrazione di determinati eventi considerati di particolare rilevanza. La proposta di legge individua il 3 maggio di ciascun anno quale Giornata nazionale in memoria dei giornalisti uccisi a causa dello svolgimento della loro professione. Una mattinata densa di emozioni e di riflessioni, che si è aperta, dopo l’introduzione della consigliera nazionale Cristina Deffeyes, con un suggestivo video a cura di Francesco Cavalli che ha in parte ricostruito, attraverso le immagini dell’epoca, quanto accaduto il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio. Importante il contributo di Roberto Saviano che ha sottolineato come sia necessario ricordare Ilaria non solo perché ha pagato con la vita ma anche “perché era soprattutto brava e sapeva fare bene il suo lavoro.” In collegamento da Parigi è intervenuta quindi di Giovanna Botteri intervistata dalla consigliera nazionale Elena Golino, che ha portato il suo ricordo di Ilaria e Miran suoi colleghi e amici.

 

Giovanna Botteri si è rivolta ai molti studenti dell’Università La Sapienza e dei master di giornalismo della Luiss e della Lumsa, presenti in sala, invitandoli a seguire l’esempio di Ilaria, la sua passione, la voglia di incontrare le persone, di confondersi con il popolo. Dopo i saluti della Segretaria generale Paola Spadari, che ha portato il saluto del Presidente Bartoli bloccato dall’influenza, è stata proiettata l’ultima intervista del giornalista di RAI News Stefano Corradino a Luciana Alpi, madre di Ilaria, realizzata qualche mese prima che morisse, nella quale la signora Alpi stigmatizzava “La verità non la vogliono, aspettano che io muoia, così la cosa finisce finalmente per loro”. Con Francesco Cavalli, del movimento #noinonarchiviamo, intervistato dalla consigliera nazionale Elisabetta Cosci, si è cercato di sintetizzare 30 anni d’indagini, inchieste e processi, ma anche di depistaggi, inquinamenti, reticenze, false e inattendibili testimonianze che hanno portato in carcere per 17 anni solo Omar Hashi Hassan, riconosciuto innocente e definitivamente assolto. Il 6 luglio a Mogadiscio, Hashi fu fatto saltare in aria da una bomba nella sua auto.

 

 

Il microfono è quindi passato al consigliere Danilo de Biasio che ha dialogato su quanto e come è cambiato il mestiere di inviato nei territori di guerra con le inviate Stefania Battistini e Lucia Goracci presenti in sala e con Nello Scavo in collegamento da Bruxelles e Alessio Mamo, frelance in video da Israele. Passaggio di testimone con Elena Golino che ha intervistato Daniela Schifani Lucchetta in rappresentanza della Fondazione Lucchetta, Ota, D’Angelo e Hrovatin nata dopo la strage di Monstar per salvare i bambini nei territori di guerra. Significative e toccanti anche le testimonianze di Pierluigi Camilli, padre di Simone Camilli ucciso a Gaza, di Elisa Signori madre di Andy Rocchelli, ucciso da un missile ucraino e infine da Guido Baldoni figlio di Enzo Baldoni ucciso in Iraq. Guido Baldoni ha concluso il suo intervento con una canzone dedicata a suo padre, proprio perché questo era il desiderio di Enzo: essere ricordato con una poesia, un disegno o una canzone e Guido che è musicista ha voluto in questo modo ricordare suo padre.
L’evento si è concluso con l’intervento del vicepresidente Angelo Baiguini che ha letto il messaggio del presidente della repubblica Sergio Mattarella dedicato al trentennale dell’uccisione di Ilaria e Miran. Baiguini ha invitato sul palco per le conclusioni il Presidente emerito della Corte Costituzionale e già Ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick che, parafrasando il titolo dell’evento, ha sottolineato il valore e il coraggio delle voci dei giornalisti.

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