“Avevamo ragione noi: ripugnava al senso comune di giustizia che il processo per il sequestro le torture e l’uccisione di Giulio non potesse essere celebrato a causa dell’ostruzionismo della dittatura di al-Sisi per conto della quale i quattro imputati hanno commesso questi terribili delitti.” Questo il commento della famiglia Regeni e dell’avvocata Alessandra Ballerini alla notizia che la Consulta ha accolto il ricorso del gip di Roma dichiarando che i quattro 007 egiziani possono essere giudicati, dichiarando illegittima la norma che aveva consentito loro di sottrarsi al giudizio non avendo comunicato i loro indirizzi. “In effetti come ha scritto il Gup Ranazzi nella sua ordinanza “non esiste processo più ingiusto di quello che non si può instaurare per volontà di un’autorità di governo”.- proseguono i Regeni- Abbiamo dovuto resistere contro questa “volontà“ dittatoriale per sette anni e mezzo confidando comunque sempre nei principi costituzionali della nostra democrazia. Ringraziamo tutte le persone che hanno sostenuto e sosterranno il nostro percorso verso verità e giustizia: la procura di Roma ed in particolare il dottor Colaiocco, la scorta mediatica, e tutto il popolo giallo.” Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, da sempre vicino alla famiglia Regeni e all’avvocata Ballerini, esprime soddisfazione per la decisione della Consulta e auspica che finalmente si possa conoscere la verità su quanto accaduto a Giulio in Egitto.

 

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