L’esecutivo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti accoglie con soddisfazione la notizia della decisione della Corte di Cassazione che ha annullato il decreto di perquisizione nei confronti di Simone Innocenti, il giornalista del Corriere Fiorentino indagato dalla procura di Firenze per concorso nella rivelazione del segreto d’ufficio per un articolo pubblicato il 17 maggio 2024, sul caso dell’allieva suicida alla scuola Marescialli dei carabinieri.

Ne dà notizia, con un comunicato, Sandro Bennucci, presidente dell’Associazione Stampa Toscana, spiegando che la Suprema Corte non ha ancora depositato le motivazioni, ma il 23 gennaio ha disposto la restituzione di quanto sequestrato al giornalista, e solo martedì 18 febbraio, la procura ha reso esecutivo il provvedimento della Cassazione. Il 31 luglio 2024 le forze dell’ordine perquisirono l’abitazione del giornalista e la redazione del Corriere Fiorentino, sequestrando materiale informatico e facendo la copia informatica del telefono cellulare, del pc e dell’Ipad di lavoro. Il 4 ottobre 2024 il Tribunale del Riesame, come aveva comunicato la procura con una nota, aveva ritenuto legittima la perquisizione. Odg Toscana con l’Associazione Stampa aveva preso atto in un comunicato, dell’inusuale comunicato stampa che il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, aveva inviato a tutte le redazioni per comunicare che il tribunale del Riesame aveva ritenuto legittima la perquisizione al giornalista, avvenuta il 31 luglio 2024.L’avvocato Caterina Malavenda, legale di Simone Innocenti, aveva fatto ricorso in Cassazione ottenendo l’annullamento del provvedimento della procura.

Il presidente Carlo Bartoli, unitamente all’esecutivo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e al presidente di Odg Toscana Giampaolo Marchini insieme al consiglio regionale,  richiamano il diritto di ogni giornalista alla tutela della segretezza delle fonti e condannano con fermezza “tutti gli atti volti a limitare l’esercizio della nostra professione”.

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