Categoria: approfondimenti tematici

Il pluralismo dell’informazione alla prova della crisi di fiducia nei media

di Davide Bennato
Il modo migliore di comprendere il rapporto fra pluralismo e democrazia è quello di collocare la relazione all’interno del quadro sociale di questi anni. C’è da dire che non è un quadro roseo, poiché diversi studi sottolineano come gli ultimi anni siano caratterizzati da un generalizzato calo di fiducia in tutte le istituzioni sociali, media compresi, nei quali il ruolo della pandemia non è stato quello di elemento causante, bensì quello di componente accelerante.

Questa situazione di calo di fiducia è molto forte in Italia: infatti nessuna istituzione in Italia gode della fiducia dei cittadini, ad esclusione del mondo delle imprese (Passoni 2022).

In realtà l’atteggiamento complessivo non è di sfiducia dichiarata, bensì di sostanziale neutralità, per quanto rispetto 2021, i media e il governo hanno avuto un calo di un punto percentuale, mentre le organizzazioni non governative (ONG) pur ottenendo un punteggio di neutralità hanno aumentato la propria percentuale. In particolare, il governo non viene percepito come in grado di risolvere i problemi ma neanche capace di svolgere una certa leadership, il che mostra come dopo il breve periodo di fiducia verso le istituzioni nei confronti della pandemia, la percezione del rapporto cittadini-politica si sia inasprito.

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Giornalismo e Intelligenza Artificiale

di Alessia Pizzi
In questa sede si propone una panoramica degli strumenti dell’Intelligenza Artificiale applicati al giornalismo, offrendo le principali informazioni sull’esperienza globale e un approfondimento sulla situazione italiana. Sono state prese in esame ricerche, analisi, studi e report da fonti istituzionali, accademiche e giornalistiche, e gli spunti forniti da autorevoli esperti del settore tra cui per l’aspetto globale, Charlie Beckett, docente presso il Dipartimento Media e Comunicazione della London School of Economics and Political Science e coordinatore del progetto JournalismAI[1], e Andrea Iannuzzi, Senior Managing Editor presso La Repubblica, che ci ha fornito un quadro generale di uso di tali strumenti nell’ambito del più grande gruppo editoriale italiano.

Sono stati riportati i principali ambiti d’uso dell’Intelligenza Artificiale nel giornalismo, gli obiettivi di alcuni strumenti testati e di alcune sperimentazioni condotte negli ultimi anni presso testate e agenzie. Successivamente, vengono anche presentati spunti di riflessione sugli errori in cui possono incorrere gli strumenti di IA, tra cui ChatGPT-3, e vengono presentate alcune delle riflessioni etiche attualmente in corso sul futuro dell’informazione. Per concludere vengono suggeriti alcuni strumenti di apprendimento e siti di riferimento sull’IA.

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Leggere la nuova complessità. Gli effetti del digitale sulle strategie dell’industria italiana dei quotidiani

di Lelio Simi
Il terribile anno pandemico nella sua drammatica peculiarità ha aperto un decennio — gli anni Venti — elevando all’ennesima potenza molti dei punti critici di un’industria come quella dei quotidiani che, negli anni immediatamente precedenti, aveva subito alcuni dei cambiamenti più radicali della sua storia. Gli anni Dieci del Duemila — sotto l’effetto dell’onda lunga della diffusione capillare degli smartphone e del mobile (il lancio dell’iPhone è del 2007) così come della Grande Recessione degli anni 2008-2009 — sono stati caratterizzati da una straordinaria accelerazione di cambiamenti già in atto, sia a livello tecnologico che culturale, sociale ed economico. Cambiamenti che obbligano continuamente tutta una filiera (editori, giornalisti, distributori ed edicole) a ripensare al loro ruolo e al loro modello di business (senza peraltro, trovare risposte certe o confortanti). È sotto questa luce che, comunque, vanno lette le dinamiche di questi ultimi due anni; il 2021 e il 2022, sono la risultante di uno scenario del tutto nuovo e continuamente in cambiamento dove si sommano più “effetto domino” innescati negli anni precedenti.

Un primo quadro di questi cambiamenti risulta evidente confrontando alcuni macro-dati di contesto relativi alle diverse audience del complesso delle testate quotidiane italiane: nel 2010 i lettori di quotidiani in Italia (Figure 5,6,7) (secondo Audipress) nella loro versione cartacea o della replica digitale erano, nel giorno medio, circa 24 milioni, il 46% della popolazione, nel 2019 a chiusura del decennio, erano 15,8 milioni (il 29,7% della popolazione); nel 2022 (il riferimento è il secondo aggiornamento annuale di Audipress) si sono ulteriormente ridotti a 11,6 milioni (21,8% della popolazione) seppure in leggera crescita dopo il punto più basso toccato nel 2021.

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