Da Assisi una Carta per gli operatori dell’informazione e della comunicazione                                                                               

Una riflessione sul ruolo dell’Intelligenza Artificiale rispetto al fattore umano che serva ad approfondire le opportunità e rischi ad essa collegato. Da qui una Carta – l’Assisi IA ACT  – frutto della collaborazione tra la Comunità francescana del Sacro Convento, l’Ordine dei giornalisti e rappresentanze  della società civile. Questo il canovaccio dell’incontro “Comunicazione e AI” svoltosi domenica 15 settembre ad Assisi nell’ambito degli eventi “Il Cortile di Francesco”. L’Assisi Act è una sorta di vademecum al servizio degli operatori della comunicazione, per un approccio sapiente e corretto di fronte alla grande opportunità e ai pericoli che comporta l’utilizzo l’Intelligenza Artificiale.

All’appuntamento ha preso parte Carlo Bartoli, presidente Ordine dei giornalisti;  Giovanni Caprara, presidente UGIS Unione Giornalisti Italiani Scientifici ed Editorialista scientifico Corriere della Sera; Mino Lorusso, presidente Ordine dei Giornalisti Umbria; Maurizio Oliviero, rettore dell’Università degli Studi di Perugia; Giovanni Parapini, direttore Rai Umbria; Sergio Sottani, Procuratore Generale Corte d’Appello di Perugia;  Riccardo Stefanelli, Amministratore Delegato Brunello Cucinelli; Giulio Cesareo, direttore Ufficio comunicazione Sacro Convento Assisi.

L’appuntamento è stato introdotto Padre Marco Coroni, custode del Sacro Convento di Assisi e  coordinato da Donatella Miliani, giornalista. Dopo i saluti della sindaca di Assisi Stefania Proietti,  è stato letto il messaggio del sottosegretario all’informazione ed editoria Alberto Barachini, che ha sottolineato l’importanza di seguire gli sviluppi della IA  ed ha sottolineato come il manifesto etico metta in luce la centralità dell’uomo per ciò che implica l’utilizzo di questa tecnologia.

Per  Bartoli  serve un approccio etico all’innovazione e alla IA, vi è quindi la  necessità anche di un quadro di regole per un approccio corretto l’utilizzo dei sistemi. “Nell’Assisi Act – ha rimarcato il presidente nazionale dell’Ordine – ci sono principi fondamentali su cui noi tutti concordiamo che tuttavia si scontrano con la realtà come, ad esempio, per la raccolta di dati aperti, in particolare nella Pubblica Amministrazione.” Per quanto riguarda le norme e gli impegni ha sottolineato: “abbiamo chiesto trasparenza e tracciabilità dei contenuti di qualunque tipo, audio, video, testi. Serve un quadro generale di valori condivisi e consapevolezza individuale, sia come produttori che come ricettori di contenuti. Abbiamo proposto un percorso che coinvolga tutti i soggetti interessati sul nesso fra IA e informazione professionale. La preoccupazione è di trovarsi di fronte ad una produzione massiva di contenuti che influenzano la nostra visione del mondo. La tracciabilità – ha affermato Bartoli – è quindi fondamentale per capire se una notizia sia realizzata da un sistema  automatico, da un manipolatore o da una figura professionale come il giornalista il cui primo scopo è raccontare i fatti con una reale corrispondenza  con quanto realmente accaduto.”

Mino Lorusso, ha spiegato che l’obiettivo dell’incontro è anche quello di realizzare un Forum permanente che segua costantemente l’evoluzione del fenomeno, con attività di formazione, analisi, studi e verifica. “Si tratta di una evoluzione dagli esiti ignoti in quanto – ha affermato – non sappiamo come si svilupperà, in particolare la IA generativa. E’ tempo di scelte e la centralità dell’uomo è una priorità.”

Giovanni Parapini ha illustrato l’impegno del servizio pubblico per un approccio etico e responsabile ai temi dell’innovazione tecnologica. Maurizio Oliviero ha ricordato come tutte le grandi innovazioni abbiano sempre visto due tifoserie in campo, gli entusiasti e i catastrofisti. “Anche per l’IA  – ha detto – all’inizio è stato così, ma occorre, come in tutto, equilibrio. Potremmo dire che anche in questo caso serve l’entusiasmo dei giovani digitali, per le opportunità e l’innovazione che comporta, e la prudenza e la cautela dei senior, nati analogicamente, che tendono ad evidenziare i rischi e i pericoli. Occorre lavorare insieme per utilizzare al meglio queste tecnologie.”

Sergio Sottani si è soffermato sulla necessità di individuare le corrette definizioni e individuare i diritti soggettivi nell’ambito della IA.  Secondo il Procuratore nel mondo della giustizia ci sono enormi potenzialità, in particolare nell’utilizzo delle banche date, sia per le indagini che per la gestione delle fasi del processo.  “L’IA è comunque uno strumento ad alto rischio – ha spiegato – per cui la UE ha già introdotto, tra l’altro, il divieto di profilazione, così come il divieto di elaborare sentenze tramite tali strumenti”.

Riccardo Stefanelli  ha ricordato come  le imprese siano laboratori di gestione dell’innovazione.  “E’ accaduto per la macchine utensili, per l’arrivo dei primi computer, oggi abbiamo la IA. Per il mondo delle imprese – ha detto – ogni innovazione è uno strumento operativo. È l’utilizzo pratico dello strumento che ne fa apprezzare l’utilità. Credo che sarà così anche per la IA. La domanda, per le aziende, non è che cosa può fare la IA, ma che cosa la IA può fare per le aziende.”

Per Giovanni Carrara la IA non è assimilabile alle altre innovazioni tecnologiche in quanto essa è una interfaccia psicologica con l’uomo. “È questo è il vero problema – ha sottolineato il giornalista –  quello  del rapporto tra l’uomo e questi sistemi intellettivi che non sono semplici  strumenti, in quanto l’IA è decisamente molto più potente dell’uomo per capacità di elaborazione e interazione. Il punto è anche come noi ci rapportiamo alla IA.”

Il convegno è stato concluso con un video messaggio di padre Paolo Benanti che ha rimarcato come la IA possa diventare artefice dello storytelling della nostra visione del mondo. In tal caso potrebbe diventare difficile capire se tale narrazione sia fondata su fatti reali o meno. “Siamo di fronte ad una nuova sfida – ha affermato – che può essere vinta solo se lavoriamo insieme per il bene comune.”

Al termine dell’iniziativa è stato firmato l’Assisi IA Act, illustrato da Padre Giulio Cesareo , responsabile  comunicazione del Sacro Convento di Assisi.

Link al Video integrale  

ASSISI – IA Act 15 settembre 2024

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