Confermata in appello la condanna con aggravante mafiosa a un anno e quattro mesi di reclusione a Monica Laera, esponente del clan Strisciuglio, boss del clan Strisciuglio che sei anni fa aveva aggredito l’inviata speciale del Tg1, Maria Grazia Mazzola. La giornalista, da trent’anni cronista storica della prima testata Rai, fu aggredita e colpita al volto con un pugno dalla donna perché poneva domande sul marito Lorenzo Caldarola, detenuto e sul loro figlio Ivan, mentre realizzava interviste per uno speciale dedicato ai giovani e alle mafie. Laera, già condannata in Cassazione per 416 bis (associazione mafiosa), è stata condannata in primo grado a un anno e quattro mesi di reclusione per l’aggressione alla giornalista con l’aggravante mafiosa, lesioni e minacce di morte. Laera ha poi chiesto l’appello verso la decisione del Tribunale e l’ udienza si è tenuta questa mattina con la conferma in appello della condanna.
Al fianco della giornalista il sindacato Usigrai e l’associazione Libera, costituitesi parte civile insieme alla Rai, il sindaco di Bari Decaro, Stampa Romana, l’Fnsi, l’Ordine Nazionale dei Giornalisti.
“Grazie a tutte le parti civili- ha dichiarato Mazzola al termine dell’udienza- all’avvocata Caterina Malavenda, a Enza Randa, al sindaco Decaro, all’Ordine dei giornalisti, a tutte e a tutti per il fortissimo impegno”.