“C’è un contesto giuridico che riguarda l’inquadramento di chi esercita questo mestiere che è un passaggio molto critico perché legato a legge istitutiva dell’Ordine. Una legge vecchia 60 anni che, da molti punti di vista, non rispecchia più la realtà. Chi pensa che i confini possano essere tracciati una volta per tutte con vernice indelebile si sbaglia di grosso. Le cose si mescolano, si sovrappongono, si stratificano”. Così Carlo Bartoli, presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, si è espresso nel corso del convegno “I nuovi scenari dell’informazione e della comunicazione” svoltosi il primo marzo. L’evento è stato organizzato da Centro Studi Enti Locali, l’Ordine dei Giornalisti della Toscana e le Università di Pisa, Siena e Firenze. Proprio quest’ultimo ateneo ha aperto le porte ospitare gli interventi – oltre che di Carlo Bartoli – dei docenti delle università di Pisa, Firenze e Siena, Adriano Fabris, Carlo Sorrentino, Giovanni Gozzini, dell’amministratore del Centro Studi enti locali, Nicola Tonveronachi e di Giampaolo Marchini e Michele Taddei, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana.

Il convegno ha chiuso la seconda edizione del corso di alta formazione Conoscere e comunicare la Pubblica Amministrazione, organizzato da Centro Studi Enti Locali, Ordine dei Giornalisti della Toscana, Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa e Dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive dell’Università degli Studi di Siena.

Avviato alla fine dello scorso ottobre, il corso ha visto la partecipazione di decine di iscritti, provenienti in prevalenza dalla Toscana, ma anche da regioni come la Campania, l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia, le Marche, il Molise, il Piemonte, la Sardegna, la Sicilia e l’Umbria.
A seguirlo sono stati soprattutto giornalisti già impegnati negli uffici stampa, anche di alcune tra le principali amministrazioni comunali e regionali del Paese, che hanno visto in questo percorso un’opportunità per rafforzare la propria preparazione e professionalità. A questi si sono affiancati alcuni studenti e liberi professionisti intenzionati ad acquisire gli strumenti del mestiere.

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