All’Università Roma Tre il Convegno nazionale promosso dalla Società Italiana di Filosofia Morale, l’intervento di Bartoli sui temi dell’universo digitale e il ruolo degli OTT
Il presidente del Cnog Carlo Bartoli è intervenuto al Convegno “Etica, conoscenza, spazio pubblico” promosso dalla Società Italiana di Filosofia Morale e svoltosi presso l’Università Roma Tre. Bartoli, nel suo intervento, si è soffermato sui temi dell’universo digitale in cui siamo immersi, sulle funzioni degli algoritmi nella disintermediazione e ha approfondito il ruolo degli Over The Top nei nuovi scenari della comunicazione web.
Qui qualche stralcio dell’intervento. In allegato il testo integrale.
“stiamo vivendo in un Paese davvero particolare nel quale ci sono immense praterie del sapere e dell’informazione alla portata di tutti, ma nel quale non vige nessuna regola o sanzione per chi truffa, diffama, falsifica, imbroglia. Nel quale l’unica legge è il guadagno, sia esso ottenuto con mezzi leciti o meno. Nel supermercato Google, forse non ci abbiamo mai pensato, non ci sono inservienti, ma solo degli androidi, le straordinarie creature immaginate dal visionario romanziere Philip Dick, androidi che per comodità e in maniera del tutto casuale chiameremo algoritmi. (…) l’algoritmo è geneticamente programmato per produrre profitti e non per sprigionare conoscenza.”
“Prima dell’avvento del web libero, gratuito, condiviso e disinteressato, secondo questo punto di vista, c’era un altro regime, quello della totale, o quasi, costrizione. Un regime dittatoriale nel quale la conoscenza e le informazioni costavano care ed erano dispensate da due caste di sacerdoti, gli intellettuali e i giornalisti, incaricati di ammaestrare i sudditi dell’informazione e della conoscenza che non avevano modo e titolo per interferire nelle scelte. Ai sudditi dell’informazione era concesso soltanto di aderire in modo passivo a una delle varie sette nelle quali erano suddivise le due caste dei giornalisti e degli intellettuali. Adesso invece, sempre secondo questa visione, il muro è stato abbattuto, i simboli del potere (gli intellettuali e i giornalisti) rovesciati e tutti partono alla pari, giocano la stessa partita.”
“per garantire il futuro della democrazia, occorre un serio programma di apprendistato alla vita nella dimensione digitale, per non cadere vittima di falsificazioni, imbrogli, manomissioni, di poderose strategie di condizionamento. Un serio programma che, traendo spunto dai fallimenti dei tentativi avviati negli Stati Uniti (a partire dal Craap test; Currency, Relevance, Authority, Accuracy, and Purpose), ponga al centro l’educazione civica digitale in primo piano, fin dalle scuole elementari, con l’obbligo di utilizzo dei device a fini didattici. Il che sarebbe un po’ come dire che per poter guidare un veicolo occorre conoscere la segnaletica stradale.”
BARTOLI INTERVENTO SIFM FILOSOFIA 27maggioRM