Nessuno può mettere in discussione il diritto alla polemica, anche aspra. La frase pubblicata su Libero da Filippo Facci, giornalista professionista iscritto all’Ordine della Lombardia, a proposito della giovane donna che ha denunciato uno stupro appare però violenta, sgradevole e volgare.
Il collega ha già detto: “Non la riscriverei”, ma il Consiglio dell’Ordine lombardo ritiene in ogni caso necessario che il Consiglio di disciplina territoriale apra un’istruttoria per valutare se le espressioni usate violino i nostri obblighi deontologici e se siano rispettose della persona che ha denunciato l’accaduto e di tutte le donne.
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