Nella società del calcolo l’informazione è solo quello che si vede?  I driver della raccolta e diffusione delle notizie, chi sono oggi realmente? Come si pone un giornalista dinanzi al suo sistema editoriale?  La riflessione sul nostro mestiere può prescindere da una nuova e diversa dialettica  nei confronti dei nuovi poteri tecnologici?  L’Ordine dei Giornalisti può diventare uno dei soggetti e dei protagonisti del dibattito su forme e contenuti dello sviluppo degli algoritmi?  L’etica e la deontologia sono leve per dare qualità e trasparenza alla nostra professione e identificare i nuovi percorsi formativi?

Domande complesse che abbiamo deciso di affrontare per dare una nuova identità alla categoria.  Succederà  a Roma, il 12 dicembre, alla Biblioteca nazionale dalle 9,30 alle 13,30. (Valido per la formazione dei giornalisti con 6 crediti deontologici, iscrizioni aperte sulla piattaforma Sigef).

Con Enrica Amaturo, presidente della Società Italiana di Sociologia, direttore del dipartimento  di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli, Gianluigi Ferrari, direttore del dipartimento di informatica dell’Università di Pisa e  Michele  Mezza, giornalista, saggista, docente di Sociologia delle culture digitali dell’Università Federico II di Napoli, discutiamo di etica del calcolo e di valorizzazione della mediazione giornalistica nella produzione digitale di informazione. Introduce Carlo Verna, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.

L’Ordine dei giornalisti ha deciso di avviare un percorso per intervenire direttamente nel processo di elaborazione dei nuovi formati tecnologici e del loro contenuto etico.  Per farlo vogliamo, da giornalisti, capire e verificare cosa sta realmente accadendo. Per questo apriamo un cantiere di etica dei sistemi dell’ Informazione,  inaugurando un percorso che nei prossimi mesi, attraverso diversi appuntamenti, ci porterà a dare stabilità a questo impegno di ricerca ed elaborazione.

LOCANDINA DELL’EVENTO

STAMPA QUESTA PAGINA