Con il vicepresidente nazionale Angelo Baiguini e il sottosegretario Alberto Barachini                                                               

Introdotto dal presidente OdG Lazio D’Ubaldo, hanno partecipato la segretaria della Fnsi Costante, i direttori di Repubblica, Messaggero e Kronos; del Master Luiss e l’associazione videomaker GVPress

Quale futuro per il giornalismo e quali nuove regole sono necessarie a fronte dei tumultuosi cambiamenti indotti dalla rivoluzione digitali? Questo il focus del convegno dal titolo “Giornalisti, tutte le regole da cambiare. Verso la riforma della professione” promosso dall’Ordine dei giornalisti del Lazio svoltosi martedì 30 gennaio 2024 all’auditorium dell’Ara Pacis, a Roma.

L’incontro è stato introdotto da Guido D’Ubaldo, presidente dell’Ordine regionale, e moderato da Andrea Garibaldi, direttore di Professione Reporter. D’Ubaldo ha sottolineato l’importanza della proposta di riforma della legge professionale varata alla unanimità dal Cnog e condivisa da tutti i venti presidenti degli Ordini regionali.

La proposta è stata illustrata nell’intervento di apertura di Angelo Baiguini,  vice presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Baiguini  ha illustrato nel dettaglio tutti i punti soffermandosi in particolare sulla introduzione di una laurea magistrale per i professionisti e di una triennale come requisito per i pubblicisti. “Crediamo sia necessaria oggi una maggiore preparazione per far fronte alla sfida della qualità – ha detto Baiguini – che è l’unica strada per dare un futuro al giornalismo”. Il vice presidente ha poi presentato il numero degli iscritti all’Ordine in Italia: nel settembre 2020 vi erano in totale  103.626 iscritti di cui 29.493 professionisti e  74.133 pubblicisti, nel gennaio 2024 gli iscritti  sono 94.086 di cui 26.086 professionisti e 68.000 pubblicisti. Un calo dovuto soprattutto  all’allontanamento di coloro che non svolgono più la professione.

Il dibattito si è quindi snodato su vari aspetti del lavoro giornalistico. Gianni Riotta, direttore della Scuola di giornalismo della Luiss, ha raccontato l’esperienza con i giovani aspiranti giornalisti, mentre  Maurizio Molinari, direttore di Repubblica, si è soffermato sulla “catena continua” che una moderna redazione deve mantenere attiva tra digitale e cartaceo, cercando sempre equilibrio fra le due modalità e alta qualità delle notizie. Davide Desario, direttore dell’agenzia Adnkronos, è intervenuto sollecitando i giornalisti a non smettere mai di cercare le notizie.

Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi si è soffermata sulla crisi del lavoro nel comparto ed ha poi espresso apprezzamento per la proposta dell’Ordine per un percorso di accesso universitario. Costante ha invece  criticato la permanenza dei due elenchi, in particolare quello dei pubblicisti, auspicando un albo unico.

Filippo Sensi, esperto di comunicazione e senatore, ha raccontato della sua esperienza di portavoce di Palazzo Chigi. Massimo Martinelli, direttore del Messaggero si è soffermato sulla cassetta degli attrezzi del cronista che va sempre aggiornata. Cristina Pantaleoni, giornalista videomaker freelance e presidente dell’associazione GvPress, ha portato le testimonianze di coloro che stanno sempre in prima fila nella continua ricerca di materiali video che poi vanno a rifornire i anche grandi circuiti nazionali televisivi.

In chiusura l’intervento del sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini che si è detto favorevole al percorso universitario e, a margine dell’incontro, ha osservato: «Le sfide che ci attendono impongono una riforma dell’Ordine dei giornalisti e di aggiornare la professione. Una riforma che non può che passare da una condivisione parlamentare e siamo impegnati tutti perché questo avvenga. Il governo è disponibile all’interlocuzione con la Fnsi e con l’Ordine dei giornalisti per cercare di accelerare queste procedure, ma sempre con l’intesa di tutti».

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