“La Corte Costituzionale ha fatto la sua parte portando l’Italia nel solco della giurisprudenza di Strasburgo. Siamo soddisfatti la svolta è storica perché l’incubo del carcere in via ordinaria svanisce, mentre l’ipotesi dell’eccezionale gravità è residuale e comincia in concreto a porre dei distinguo tra colpa e dolo che potranno essere meglio definiti quando ci sarà la politica, il Lancillotto di questa vicenda. Non siamo mai stati in otto. Grazie, comunque, a quanti hanno avanzato la questione e grazie anche all’avvocato Giuseppe Vitiello che ha patrocinato le ragioni dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti”. Così commenta Carlo Verna, presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti a margine della sentenza della Corte Costituzionale sul carcere ai giornalisti prevista per la diffamazione a mezzo stampa.

“La Corte – si legge in una nota stampa della Consulta  – preso atto del mancato intervento del legislatore, ha dichiarato incostituzionale l’articolo 13 della legge sulla stampa, mentre ha ritenuto compatibile con la Costituzione l’articolo 595, che prevede, per le ordinarie ipotesi di diffamazione compiute a mezzo stampa o di altra forma di pubblicità, la reclusione da sei mesi a tre anni oppure, in alternativa, il pagamento di una multa”.

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