Il professor Ruben Razzante, studioso e docente di Diritto dell’informazione, ha recentemente pubblicato un nuovo volume, da lui curato, dal titolo “I (SOCIAL) MEDIA CHE VORREI. Innovazione tecnologica, igiene digitale, tutela dei diritti”.
Si tratta di una raccolta di saggi che vuole essere un utile contributo al dibattito pubblico su temi quanto mai decisivi per il progresso della cultura digitale. A ciascuno dei coautori è stato chiesto di raccontare esperienze, di svolgere riflessioni attinenti al suo ambito di impegno professionale, aziendale e istituzionale e di formulare auspici e proposte, al fine
di poter mettere a disposizione dei lettori una rappresentazione fedele di quanto sta accadendo nel mondo dei media e una proiezione verso quelli che potranno ragionevolmente essere gli scenari futuri.
Il volume ospita riflessioni incentrate sul ruolo che le regole, i principi, le competenze, le professionalità, gli asset strategici e le buone pratiche possono avere nella costruzione di una democrazia digitale inclusiva, rispettosa dei valori della persona e imperniata su un corretto e maturo rapporto tra uomini e tecnologie. Informare correttamente su queste tematiche affrontate nei vari contributi raccolti in questo saggio diventa oggi cruciale per l’esercizio di tutti i diritti di cittadinanza digitale.

Oltre al saggio del prof. Ruben Razzante, che ha offerto un corposo contributo da osservatore privilegiato del fenomeno, il libro ospita i saggi di: F lavio Arzarello (Economic and regulatory policy Manager, Meta), Alberto Barachini (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’Informazione e all’Editoria), Carlo Bartoli (Presidente del Consiglio nazionale Ordine dei giornalisti), Alessio Butti (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’Innovazione), Martina Colasante (Government Affairs and Public Policy Manager, Google Italy), Ivano Gabrielli (Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni), Carlo Mandelli (Amministratore delegato di Mondadori Media S.p.A), Vincenzo Melilli (Responsabile del “Design Law department” Bugnion S.p.A), Roberto Natale (Direttore di Rai Per la Sostenibilità, ESG), Gina Nieri (Direttrice divisione Affari Istituzionali, Legali e Analisi Strategiche di Mediaset ) e Pasquale Stanzione (Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali).

Ruben Razzante è Docente di Diritto dell’informazione, Diritto europeo dell’informazione e Regole della comunicazione d’impresa all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Docente di Diritto dell’informazione al Master in giornalismo dell’Università Lumsa di Roma. Insegna ai corsi di formazione promossi dall’Ordine dei giornalisti. Nel 2020 è stato nominato esperto dell'”Unità di monitoraggio per il contrasto della diffusione di fake news relative al Covid-19 sul web e sui social network”, istituita dal Sottosegretario di Stato con delega all’Informazione e all’Editoria. Ha fondato il portale www.dirittodellinformazione.it, che pubblica quotidianamente contributi di studiosi sui temi della qualità dell’informazione e della tutela dei diritti in Rete. Ha dato alle stampe: Giornalismo e comunicazione pubblica (FrancoAngeli 2000), giunto alla seconda edizione; Informazione: istruzioni per l’uso. Notizie, Rete e tutela della persona (Cedam 2014) e Manuale di diritto dell’informazione e della comunicazione (Cedam 2022), giunto alla nona edizione. Ha curato la pubblicazione dei volumi L’informazione che vorrei. La Rete, le sfide attuali, le priorità future (FrancoAngeli 2018) e La Rete che vorrei. Per un web al servizio di cittadini e imprese dopo il COVID-19 (FrancoAngeli 2022).

Ruben Razzante (a cura di)
I (SOCIAL) MEDIA CHE VORREI.
Innovazione tecnologica, igiene digitale, tutela dei
diritti.
pp. 166, € 18,00
Anteprima del volume (Indice e Premessa)

Leggere l’evoluzione del sistema mediatico attraverso le lenti delle aziende editoriali, delle piattaforme web e social, delle Authority, degli studiosi, dei giornalisti, dei comunicatori e delle nuove figure professionali impegnate nel settore è quanto si è cercato di fare in questo volume. Dar vita a un “coro polifonico” rappresentativo di tutte le anime e identità che popolano l’ecosistema mediale significa offrire ai decisori istituzionali un’analisi non superficiale per valutare possibili interventi legislativi e nuove linee guida finalizzate a governare al meglio gli urti dei cambiamenti indotti dalla
digitalizzazione. La multidisciplinarità che anima questa pubblicazione può diventare un sistematico approccio istituzionale alla delimitazione dei confini del terreno di gioco. Scrivere le regole tutti insieme, con una visione prospettica che guarda al futuro senza cedere alla schiavitù del presentismo, vuol dire applicare alla democrazia della
Rete il metodo socratico della maieutica. Agevolare, con umiltà e sensibilità al benessere collettivo, la graduale emersione di stimoli costruttivi può orientare l’evoluzione della dimensione digitale verso radiosi approdi, nel segno dell’equità, dell’inclusività e dell’ottimizzazione delle potenzialità di ciascuno…

 

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