Roberto Sommella e Marco Mele, con Carlo Bartoli e Danilo De Biasio                                                                                                             

Nutrita rappresentanza di studenti dei master in giornalismo di Luiss e Lumsa e dell’Università La Sapienza

I nuovi  percorsi della professione, l’intelligenza artificiale che entra anche nel giornalismo, il ruolo dei giornalisti nello scenario digitale. E poi la centralità del “fattore umano” e della creatività. Questi i principali temi affrontati nel secondo “Talk” promosso dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti con Roberto Sommella, direttore di Milano Finanza. Impossibilitata all’ultimo momento Maddalena Oliva, vicedirettrice del fatto Quotidiano. In sala erano presenti, tra gli altri, numerosi studenti dei master in giornalismo della Luiss e della Lumsa e alcuni dell’Università la Sapienza. Gli ospiti si sono confrontati con il presidente nazionale dell’Ordine Carlo Bartoli, ha moderato il talk il consigliere Danilo De Biasio. Al dibattito si è aggiunto Marco Mele,  del Sole24Ore.

Nel corso dell’incontro si è discusso di attendibilità e qualità della informazione, dei temi connessi alla libertà di stampa. Sommella si è detto ottimista sul futuro dell’informazione professionale, purchè sia in grado di essere al passo con gli sviluppi delle tecnologie e, allo stesso tempo, tenga sempre in primo piano la creatività e la capacità di lettura e di espressione che nessun algoritmo riuscirà ad eguagliare. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente dell’Ordine Carlo Bartoli che si è soffermato in particolare  su come il giornalismo deve rapportarsi con la intelligenza artificiale generativa. Per  Bartoli troppo spesso le innovazioni tecnologiche succedutesi nel giornalismo sono state utilizzate soprattutto per la riduzione dei costi, e quindi degli organici, e  non – invece –  al fine di innovare il prodotto. Marco Mele ha svolto, poi, una rapida carrellata sulle varie fasi dell’evoluzione tecnologie del giornalismo negli ultimi decenni.

Numerose e ricche le domande da parte degli studenti, soprattutto sui temi del futuro del giornalismo alla luce della rivoluzione digitale e dell’intelligenza artificiale.

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