Autore: Massimo Lugli
Editore: Newton Compton (2019), pag. 331, Euro 9,90
Con questo suo ultimo romanzo, Massimo Lugli, che si è occupato per quarant’anni di cronaca nera per “la Repubblica”, ci riporta alla drammatica mattina del 2 novembre 1975 quando, vicino alle baracche dell’idroscalo di Ostia, fu ritrovato il corpo martoriato di Pier Paolo Pasolini. Marco Corvino, giovane praticante di “Paese Sera”, vorrebbe occuparsi del caso, ma è ancora alle prime armi; ma non si dà per vinto e si lancia in una inchiesta non autorizzata che lo porterà a scoprire tanti lati oscuri della vicenda e certe incongruenze nella ricostruzione dei fatti. Corvino verrà così a contatto con ambienti e personaggi equivoci, inoltrandosi in “una fitta rete in cui niente è quello che sembra”.
Lo stile narrativo di Lugli è stato definito “crudo, cinematografico, realistico, che viene dal giornalismo”. Tra i suoi libri, ricordiamo: “L’istinto del Lupo” (finalista al Premio Strega), “Il Carezzevole”, “Il romanzo di Mafia capitale”, “Lo chiamavano Gladiatore” (con Andrea Frediani), “Città a mano armata” (con Antonio Del Greco).