Il corso di formazione dal titolo Il racconto giornalistico della violenza alle donnea cura di Ordine Nazionale dei Giornalisti e Osservatorio STEP. Ricerca e Informazione. si terrà mercoledì 14 marzo , dalle 9,15 alle 14,15, nella sala Ocera, presso la sede dell’Ordine nazionale dei giornalisti, via Sommacampagna 19 a Roma, nell’ambito delle iniziative legate all’8 marzo, giornata internazionale dei diritti delle donne.

L’evento sarà anche l’occasione per presentare lo stesso osservatorio nazionale, indipendente, nato a fine 2023, dalla convenzione tra il Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione dell’Università di Roma Sapienza, il Dipartimento Economia Ingegneria Società e Impresa dell’Università della Tuscia e le Commissioni Pari Opportunità dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, dell’Usigrai e l’associazione Giulia Giornaliste.

Un percorso comune tra mondo accademico e organismi. Lo presiede la professoressa Flaminia Saccà, ha come obiettivo il monitoraggio della rappresentazione sociale della violenza di genere  sui media, dell’articolo 5 bis del testo unico, l‘osservanza del Manifesto di Venezia e  e l’analisi di come l’informazione italiana affronti, racconti e  e rappresenti il fenomeno della violenza maschile sulle donne.

In questo inizio di 2024 si è registrato, purtroppo, un incremento di femminicidi: tutti continuano a presentare dinamiche simili e una narrazione giustificativa di questi crimini. Il quotidiano monitoraggio dei media su testi e immagini, che l’Osservatorio compie, permette di evidenziare alcuni elementi per un piano narrativo corretto: l’Osservatorio evidenzia come non sia più accettabile ridistribuire la responsabilità tra vittime e carnefici, attenuando le responsabilità del femminicida anche quando la premeditazione è evidente.

Le strategie di contrasto alla violenza si alimentano anche con una buona informazione, perché questa è la funzione sociale dei media: non sostituirsi ad avvocati e magistrati, non indugiare sugli stati  d’animo del carnefice successivi al fatto e accendere la luce giusta su donne che pagano la volontà di libertà e autodeterminazione con la vita.

Il programma del corso che riconoscerà 7 crediti deontologici, prevede dopo i saluti di Paola Spadari, consigliera Segretaria dell’Ordine nazionale dei giornalisti, gli interventi della Prof.ssa Flaminia Saccà, Sociologa, Sapienza Università di Roma, Presidente Osservatorio: Il progetto e l’Osservatorio STEP. Tre volte vittima. La rappresentazione sociale della violenza alle donne, Prof.ssa Elisa Giomi, Commissaria AgCom: La violenza di genere tra informazione e immaginari mediali, Mara Pedrabissi, Presidente Cpo Fnsi: Il manifesto di Venezia 7 anni dopo, Prof.ssa Fabrizia Giuliani, Filosofa del linguaggio, Sapienza Università di Roma, Ricercatrice Senior: Osservatorio STEP: Parole per colpire, parole per coprire. Il racconto della violenza di genere, Dott. Luca Massidda, Università della Tuscia, Ricercatore Senior, Osservatorio STEP: Conoscere e riconoscere i pregiudizi nella rappresentazione sociale della violenza di genere, Serena Bersani Presidente GiULiA: Una rete di giornaliste e giornalisti per cambiare il linguaggio dei media, Roberta Balzotti, coordinatrice CPO USIGRAI: L’informazione di Radio e televisione pubbliche alla prova di un impegno contro la violenza sulle donne, Dott.ssa Rosalba Belmonte, Università della Tuscia, Ricercatrice, Osservatorio STEP: Retoriche e cattive pratiche nel racconto della violenza alle donne, Mimma Caligaris, rappresentante IfJ, Le giornaliste (del mondo) ci guardano. Modera Elisabetta Cosci coordinatrice Cpo Ordine nazionale dei giornalisti. Sarà possibile iscriversi al corso sulla piattaforma www.formazionegiornalisti .it e seguire il corso anche da alcune sedi regionali degli Ordini dei giornalisti.

 

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