Anche l’Ordine  al confronto sul rapporto fra media, digitalizzazione e democrazia                                        

“Riappropriarsi e democratizzare l’informazione: educazione ai media e coinvolgimento della società civile”, un titolo particolarmente adatto per una riflessione sui nuovi scenari  della comunicazione nell’ecosistema digitale, argomento affrontato nel panel a cui ha partecipato il presidente  nazionale dell’Ordine nell’ambito della giornata di studi “Stati generali dell’informazione visti da Roma”, promossa dall’Ambasciata di Francia in Italia in collaborazione  con la rappresentanza del Parlamento e della Commissione Europea in Italia. L’appuntamento si è  svolto il 7 marzo presso lo Spazio Europa nella centralissima piazza Venezia della Capitale.

Carlo Bartoli, nel suo intervento,  si è soffermato su alcuni aspetti delle dinamiche del web, sottolineando come vi sia un  aumento esponenziale di audience, anche per le testate tradizionali, mentre i social media stanno progressivamente abbandonando l’informazione che è scesa al 6% dei contenuti, da un 20% di sei anni fa. Il presidente dell’Ordine ha anche fatto riferimento ai temi dell’Intelligenza Artificiale Generativa che “amplifica i problemi che già ponevano i vecchi algoritmi che ti indirizzavano su cosa  leggere o guardare.” Bartoli ha quindi rilanciato l’appello per una  strategia di sistema-Paese per salvaguardare l’industria dell’informazione e il ruolo giornalismo, che è sempre quello di raccontare i fatti nel rispetto delle persone, mentre le sue forme cambiano. “Serve un’alleanza fra tutti i soggetti interessati – ha detto –  le politiche di supporto girano sempre sulla riduzione personale e invece occorre puntare sul sostegno per aumentare la qualità del giornalismo. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo in tutte le sedi istituzionali, ma le risposte sono ancora scarse”.

Al dibattito, moderato dalla direttrice di Formiche Flavia  Giacobbe, è intervenuto anche Mario Calabresi, amministratore delegato di Will Media, che si è soffermato sulla sistematica pratica della denigrazione verso i giornalisti e di come i processi di disintermediazione abbiano creato un clima di sfiducia verso la  stampa. La soluzione, per Calabresi, è “recuperare credibilità dei giornalisti e ammettere gli errori.”

Bruno Duvic, di Radio France, ha parlato dell’importanza del rapporto con i giovani per un’educazione digitale efficace raccontando un progetto con le scuole, in Francia, dove per molti mesi i giornalisti di RF hanno “fatto la radio insieme agli alunni, facendogli toccare il mestiere di giornalista per far loro sperimentare come si trattano le notizie” .

Alessandra Paradisi, vice direttrice dell’Ufficio Studi Rai, ha illustrato  l’impegno  dell’azienda di viale Mazzini contro la disinformazione e a favore dell’educazione digitale per giovani e giovanissimi, mostrando anche un recente clip sul tema della fake news.

In chiusura il presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella, ha descritto ruolo e funzioni dell’Autorità di Garanzia per le Comunicazioni  soffermandosi sui compiti che derivano dalle recenti norme europee che intervengono per regolamentare l’universo  digitale, in particolare il  Digital Service Act, che introduce una serie di impegni di autocontrollo per  le grandi piattaforme contro disinformazione e manipolazione,  e il  Media Freedom Act, che riguarda direttamente la libertà dei media nell’Unione Europea stabilendo importanti principi sulla libertà e la tutela dei giornalisti.

 

 

 

 

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