Serve autoregolamentazione per i giornalisti e un patto per essere in campo sull’innovazione
Il presidente del Cnog in audizione al Comitato su IAG istituito dalla Presidenza del Consiglio
Il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti ha partecipato, il 21 novembre, all’audizione presso il Comitato sull’Intelligenza Artificiale presieduto da Giuliano Amato ed istituito dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria. Lo scopo del Comitato è lo studio dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul sistema editoriale, sul diritto d’autore, sulla produzione, organizzazione e diffusione dei contenuti, nonché sulla qualità degli stessi. L’audizione si è svolta presso la sala monumentale della Presidenza del Consiglio a Roma. Carlo Bartoli ha lanciato la proposta di un patto fra tuti i soggetti interessati per non restare fuori dai nuovi scenari dell’informazione, ma che garantisca trasparenza, regole ed equilibrio nell’utilizzo della IAG.
“L’arrivo dell’intelligenza artificiale generativa nel campo dell’informazione – ha affermato il presidente del Cnog – può essere gestito soltanto attraverso la stipula di una grande alleanza tra tutti i soggetti che si propongono di governare questo fenomeno. Occorre l’attività regolatoria dell’Unione Europea, l’intervento del governo con le sue politiche di attuazione di sostegno e sviluppo all’editoria, il ruolo di regolatori delle Autority, le buone pratiche degli editori e un atteggiamento propositivo e attento da parte di noi giornalisti.
Nella dialettica di posizioni che esiste tra chi vorrebbe un’estrema regolazione di questi fenomeni e chi invece, è a favore di un incondizionato dispiegamento dell’innovazione tecnologica – ha proseguito Bartoli – noi proponiamo una strategia che coniughi la regolazione, così come viene fatta a livello europeo, con un atteggiamento forte di autoregolamentazione da parte dei giornalisti. Una autoregolamentazione che deve iniziare da un impegno di trasparenza per dare piena riconoscibilità non solo ai contenuti che sono costruiti con l’IA, ma anche chiarendo in che forma, in che grado e in che misura, ci si avvale di questa nuova tecnologia. Noi proponiamo a tutte le forze in campo – ha concluso il presidente dell’Ordine – un grande patto di alleanza per realizzare un piano organico che non tagli fuori l’Italia dai nuovi scenari dell’informazione.”