Ribaltare il punto di vista partendo dalla necessità di elaborare una sorta di Statuto del diritto del cittadino ad essere informato. Questa la richiesta formulata al tavolo indetto dal Ministero della Giustizia sulla questione delle intercettazioni dal presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Carlo Verna. Al sottosegretario Morrone, al capo di gabinetto e ai responsabili di dipartimento presenti, Verna ha ribadito la ferma posizione della categoria a preservare in ogni modo la possibilità di pubblicare ogni notizia di rilevanza sociale e di interesse pubblico a prescindere dal l’incidenza del profilo penale.

Quando si parla di questi temi bisogna prima pensare a rimontare rispetto ad altri versanti. Annosa è la questione delle querele e più in generale delle iniziative giudiziali temerarie e sul punto attendiamo – ha detto  il presidente dei giornalisti italiani – una rapida approvazione del ddl Di Nicola così come occorre una norma che consenta di estinguere con la rettifica il reato di diffamazione che resta di natura dolosa anche quando è chiara conseguenza di mero infortunio professionale. Siamo pronti -ha aggiunto-a sanzionare deontologicamente i colleghi che sfruttino elementi provenienti da fonte giudiziaria per fare gossip o abbandonarsi a racconti di morbosità. Chiediamo  norme specifiche per rendere più efficace la funzione dei consigli di disciplina che è fondamentale per garantire ai cittadini informazioni complete e corrette. Abbiamo bisogno di procedure snelle per sanzionare prima che sia l’opinione pubblica a insorgere con iniziative o petizioni come accade in queste ore col caso Feltri –Camilleri”.

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