“Quello di De Laurentiis è un comportamento inaccettabile. Un messaggio diseducativo contrario a quello che dovrebbe essere lo spirito dello sport. Occorrono azioni comuni per mettere un freno a certi comportamenti”
Il presidente Bartoli, come anticipato nell’ultima riunione del consiglio dell’Ordine nazionale dei giornalisti, ha scritto al Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, per chiedere un incontro in seguito ai fatti accaduti prima della partita Barcellona Napoli “Il giorno 11 marzo, alla vigilia di una partita di Champions League a Barcellona -si legge nella lettera che è stata inviata per conoscenza anche al vicedirettore generale della P.S. direttore centrale della Polizia criminale Raffele Grassi centro di coordinamento sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti– il presidente del Napoli Calcio, Aurelio De Laurentiis, è stato protagonista di un comportamento totalmente inaccettabile. Il presidente ha impedito ad un suo giocatore di rilasciare dichiarazioni video ad un collega di Sky quando stava già per parlare in diretta tv. De Laurentiis ha pubblicamente apostrofato in modo inaccettabile il collega e, successivamente, ha insultato e aggredito un cameraman.
Mi rivolgo a Lei- prosegue Bartoli- dopo aver esperito inutilmente numerosi tentativi a differente livello. Quello di De Laurentiis è, infatti, solo l’ultimo di una lunga seria di episodi di intimidazione, non solo verbali, nei confronti dei giornalisti sportivi da parte di dirigenti dei club di calcio. E molti di questi episodi accadono di fronte a decine di migliaia di spettatori e davanti alle telecamere. Si tratta di un messaggio altamente diseducativo e contrario a quello che dovrebbe essere lo spirito dello sport. Non solo, fatti di tale gravità, che vedono protagonisti persone che ricoprono incarichi di vertice e che godono di grande visibilità, possono ingenerare fenomeni di emulazione in quei settori delle tifoserie più accese da cui giungono sovente atti minacciosi contro i cronisti.- e quindi conclude – Le chiedo, pertanto, un incontro urgente al fine di illustrale nel dettaglio la problematica per individuare azioni comuni di sensibilizzazione e di intervento al fine di mettere un freno a comportamenti che mettono in discussione il diritto all’informazione e garantire il rispetto e la dignità di chi svolge la professione di giornalista.