Il 14 giugno è scomparso, Livio Caputo, giornalista, scrittore, politico. Avrebbe compiuto 88 anni ad agosto. Così lo ricorda il collega Franco Ordine, tesoriere dell’Ordine lombardo, che ha lavorato al fianco di Caputo per vent’anni.
Livio Caputo è stato uno dei cavalli di razza del giornalismo italiano. Esponente di punta della famosa generazione guidata dalla cifra irraggiungibile di Indro Montanelli ne è stato, per molti anni, prima inviato di punta degli avvenimenti di politica estera e poi fidatissimo sodale alla direzione del quotidiano di via Negri. Nato a Vienna, cresciuto a Torino, Caputo ha vissuto in prima linea tutte le migliori esperienze della nostra professione: da capo della redazione esteri del Corriere della Sera dove vinse il premio Hemingway per i servizi sulla guerra del Golfo fino alle corrispondenze da Bonn a New York per quotidiani e settimanali prima di guidare Epoca e successivamente il quotidiano del pomeriggio La Notte. Ricongiungersi con Montanelli da vice Direttore a il Giornale nuovo divenne un passaggio inevitabile della sua splendida carriera perché significava recuperare oltre che il vincolo dell’amicizia personale con Indro anche la platea di pubblico in sintonia con il suo credo di liberale d’antan.
Non si è fatto mancare nemmeno l’incursione in politica, datata 1994 con l’avvento del primo governo guidato da Silvio Berlusconi del quale divenne sottosegretario agli esteri. Tornato alla casa madre de il Giornale ne ha incarnato lo spirito più autentico anche dopo l’addio di Montanelli reggendo la direzione in due passaggi tormentati, l’ultimo di questi giorni per il trasferimento di Alessandro Sallusti a Libero. Da quello che continuava a chiamare “il mio letto di dolore”, in queste settimane ha spesso dettato gli appunti per il suo editoriale ai colleghi raccomandando di sorvegliare sempre le obiezioni dei lettori che considerava, al pari di Montanelli, i padroni del giornale. Come consapevole di aver compiuto l’ultima prestigiosa missione al servizio della redazione, Livio Caputo si è arreso all’età di 87 anni nelle ore in cui è stato annunciato l’arrivo del nuovo direttore Augusto Minzolini. Un comportamento da vero militare.
Franco Ordine