Editore: Il Mulino (2022), pag.168, Euro 16,00

Gli studi sul giornalismo non dovrebbero riproporre ricostruzioni statiche della professione, delle sue performance e del ruolo occupato dalla società.
Carlo Sorrentino-Sergio Splendore

In questo libro, obiettivo di Sorrentino e Splendore è quello di rintracciare, attraverso le risposte di un campione predisposto (circa 500 giornalisti italiani), il grado di consapevolezza sulle cangianti caratteristiche della loro professione; ma anche i segnali deboli circa le traiettorie che il giornalismo in Italia e nel mondo sta prendendo.
Dunque cosa sta succedendo al giornalismo? Come i cambiamenti sono colti e percepiti dai giornalisti italiani? Quali traiettorie sono individuabili? Questo volume, precisano gli Autori, non pretende di dare una risposta precisa a questi interrogativi, piuttosto cerca di fornire una direzione alle domande sollevate.
Il libro ripercorre la cultura giornalistica di fronte alla sfida del “collasso dei contesti”, sospesa tra mutamenti radicali e permanenza di una solida identità professionale. In particolare delinea alcune riflessioni sulle diverse vie che il giornalismo sta prendendo. L’identità professionale è analizzata sotto quattro aspetti: la concezione del ruolo; le influenze percepite; la gestione dell’autonomia professionale; le “scelte epistemologiche” (i modi di verificare le fonti e l’attendibilità delle notizie).
Per gli Autori, il contesto in cui viviamo costringerà sempre più i giornalisti ad adattarsi ai vari canali, con evidenti mutamenti dei processi organizzativi e produttivi, nonché delle professionalità richieste e delle percezioni che avranno della loro autonomia e del loro ruolo.
Inoltre, un insieme di cause sta ridefinendo i criteri di legittimazione del giornalismo, le procedure operative che lo qualificano, il modo di ciascun attore sociale nella negoziazione con cui si stabilisce cosa fa notizia. Dunque, usare il termine “giornalismi” è per indicare come non ci sia solo una “via maestra” per la professione, ma tanti percorsi propri di una istituzione che si manterrà tanto più centrale nelle nostre società, quanto più sarà inteso – in primo luogo da chi lo pratica – quale accordo reversibile, collegato alla capacità di contestualizzare la molteplicità di interpretazioni della realtà esistenti.
La raccolta dei dati presentati e analizzati è avvenuta all’interno del network “Words of Journalism Study”.
Carlo Sorrentino è professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Firenze. È Direttore della rivista “Problemi dell’informazione”. Tra i suoi libri ricordiamo: “Tutto fa notizia. Leggere il giornale, capire il giornalismo” (2010); è inoltre curatore di “Le parole della comunicazione” (2018);
Sergio Splendore è professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università Statale di Milano. È autore di: “Giornalismo ibrido. Come cambia la cultura giornalistica italiana” (2017).

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