E poi corsi su politica internazionale, scrittura giornalistica, giustizia e carcere
L’Ordine dei Giornalisti della Lombardia ha avuto accesso a fondi europei del Programma Erasmus per finanziare una parte della formazione che nel 2025 proporrà ai propri iscritti. L’idea è permettere di acquisire competenze su temi prioritari formandosi presso istituzioni europee, aziende editoriali, centri di ricerca. Soggiorni studio, da una o più settimane, a spese dell’Ordine. In cambio di cosa? Del fatto che questi giornalisti si impegnino a diffondere le competenze acquisite attraverso un numero minimo di corsi da organizzare dentro il nostro sistema di formazione obbligatoria continua. Un patto insomma: l’Ordine paga una formazione internazionale a chi è disponibile a formare (in Italia) altri colleghi.
I primi corsi di formazione OgL-Erasmus si svolgeranno a partire dalla primavera 2025.
Sulle tematiche, pur essendo ancora in fase di progettazione, anticipiamo due aree che saranno prioritarie nei prossimi mesi (e non solo): le questioni ambientali, e in particolare quelle che attengono ai cambiamenti climatici. E le questioni legate alla difesa della libertà di informazione, in tutte le sue declinazioni: dai modi per assicurare protezione fisica ai giornalisti e alle loro fonti, alla sicurezza digitale, alla difesa legale in caso di cause temerarie.
Le formazioni durano da 5 a 10 giorni, a cui si aggiungono i giorni di viaggio. Si svolgono in presenza, in una città europea. Ovviamente concedono crediti formativi.
I costi sono interamente a carico dell’OgL, salvo una quota simbolica (100 euro) che chiederemo a ogni partecipante come diritti di segreteria.
Chi partecipa si impegna a trasferire ad altri colleghi le competenze che acquisirà, facendo da relatore in corsi di formazione che organizzeremo in Italia. È una logica di reciprocità: l’OgL finanzia una formazione e chi la riceve la mette a disposizione dei colleghi.
Le formazioni sono di gruppo: bisogna essere disponibili a lavorare in team. Ogni soggiorno di studio sarà preceduto da due riunioni preparatorie. Inoltre, ogni formazione prevede anche lavori collettivi, alcuni dei quali avranno un approccio laboratoriale.
Nel form che troverete in basso potete candidarvi a partecipare al programma Erasmus dell’OgL. È una manifestazione di interesse: significa che siete interessati, cioè disponibili a essere selezionati per partecipare ai corsi. La manifestazione di interesse sarà aperta fino a metà novembre. Le formazioni si svolgeranno entro agosto dell’anno prossimo. La selezione dei partecipanti e la formazione dei gruppi si svolgeranno almeno tre mesi prima
Criteri di selezione. Formeremo i gruppi in base ai vostri interessi, al vostro curriculum e alla loro congruità rispetto alle formazioni che vi proporremo e che diffonderemo sui nostri canali (Newsletter e sito). Sarete contattati singolarmente. È richiesto essere in regola con il pagamento delle quote associative. In caso di richieste superiori ai posti disponibili, sarà data precedenza ai colleghi con il reddito più basso.
Flessibilità. Date e durata del soggiorno non possono essere modulate sulle esigenze dei singoli partecipanti. Non sarà cioè possibile anticipare o posticipare data di arrivo e partenza o contrattare i giorni di partecipazione.
Logistica. Le partenze e gli arrivi saranno tutti da Milano. L’accomodation sarà in camere doppie. È prevista un’assicurazione sanitaria a carico dell’OgL.
Questo è il modulo per manifestare interesse a partecipare al programma OgL-Erasmus 2025.
Non impegna a partecipare: se verrete selezionati, potrete accettare o rinunciare, e se non accetterete, potrete comunque essere selezionati per una formazione successiva nel corso dell’anno (ne faremo diverse). La candidatura che state inviando rimane cioè valida per tutte le formazioni Erasmus che verranno effettuate nel 2025.
Spiegheremo ogni cosa in un infoday che si svolgerà online il 7 ottobre alle ore 10.30 (qui trovate il link). Chi non fosse libero quel giorno e a quell’ora non si preoccupi: in una zona del sito che chiameremo Erasmus troverà tutte le informazioni e le slide che saranno presentate quel giorno. E per altri dubbi potrete scrivere a Formazione@odg.mi.it
E adesso alcuni corsi, in Italia, nelle prossime settimane.
Politica internazionale (ottobre e novembre)
Come sappiamo il 2024 è l’anno «più elettorale» della storia recente . Si è già votato per i Parlamenti di Europa, Gran Bretagna, Francia, si voterà a novembre negli Stati Uniti. Sono già avvenuti e ancora avverranno cambiamenti importanti negli assetti dei singoli Paesi e dei blocchi geopolitici, con ripercussioni sulle politiche, le economie, i conflitti in corso. Per comprendere meglio cosa accade, abbiamo progettato una serie di corsi di politica internazionale, che troverete dal 16 settembre sulla piattaforma formazionegiornalisti.it. Si comincia il 9 ottobre parlando di Stati Uniti, per ragionare sui programmi dei due candidati alla Presidenza e ciò che si profila in caso di vittoria dell’uno o dell’altro. Il 23 ottobre si parlerà di Francia e delle prospettive derivanti dalle ultime elezioni. Il 29 ottobre e il 4 novembre altri due appuntamenti dedicati alle istituzioni Europee. Nel primo caso per comprendere i problemi e le condizioni necessarie per dotarsi di una forza comune di difesa. Nel secondo caso per illustrare i processi decisionali delle istituzioni europee. Infine l’11 novembre un appuntamento dedicato alle prospettive della NATO: quale il ruolo dell’Alleanza Atlantica alla luce dei nuovi scenari che derivano dai conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente?
In tutti questi appuntamenti i relatori saranno giornalisti ed esperti, accademici e non, per dare un quadro che coniughi i punti di vista di chi osserva sul campo quotidianamente e di chi analizza le grandi traiettorie di sviluppo dei Paesi presi in esame.
In tema di Giustizia e di Carcere (ottobre e novembre)
In collaborazione con l’Università Statale di Milano e con la Camera Penale di Milano, l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia sta realizzando una biblioteca digitale in tema di processo penale, per chiarire attori e fasi del procedimento penale, dal momento delle indagini a quello dell’esecuzione della pena. L’idea è offrire uno strumento di aggiornamento permanente a disposizione dei giornalisti che vogliano avere chiarezza sulle norme che regolano la giustizia penale e le norme relative all’informazione, anche con articoli di approfondimento di giornalisti, avvocati, magistrati e professori universitari. Per presentare questo progetto è in programma un corso di formazione dal titolo Indagini e processo, una guida per capire che si tiene a Milano l’11 ottobre.
Connessi a questo progetto sono poi tre corsi dedicati al mondo carcerario. Il primo, in programma il 21 ottobre, partirà da una breve analisi dell’ordinamento penitenziario e proseguirà offrendo i dati aggiornati relativi al carcere e allo status della popolazione carceraria. Si approfondiranno i temi relativi all’esecuzione penale (pene detentive, pene alternative, benefici di legge) e, quindi, si analizzeranno i modi in cui i media parlano del carcere e dei detenuti anche in riferimento alle linee previste dalla Carta di Milano.
Il corso che si tiene il 28 ottobre ha invece per tema la sessualità in carcere. Partendo dalle recenti sentenze della Corte Costituzionale, il corso illustrerà lo stato di fatto nelle case di reclusione italiane, con particolare attenzione a quelle in cui è già stata predisposta una “zona” per l’affettività in carcere. Dopo questa breve introduzione, si tratterà delle “occasioni mancate” del giornalismo che, riguardo alla sessualità de* reclus*, commenta spesso in termini scandalistici gli eventi critici, ma raramente coglie queste occasioni per approfondire il tema della sessualità come diritto
negato.
Nel terzo corso, il 11 novembre, si parlerà di detenzione al femminile. Il carcere come istituzione totale è una struttura pensata per uomini in cui si riscontra, anche nei documenti ministeriali, un’incapacità di pensare il carcere al femminile. Si fa difficoltà a tener conto dei problemi che affrontano le donne in un regime di reclusione (privazione della genitorialità e dell’affettività, adattamento all’ambiente, rielaborazione critica del reato) e ad analizzare la tipologia e specificità della criminalità femminile. Anche in questo caso il corso si pone l’obiettivo di far luce su questi aspetti e di analizzare come vengono trattati nel linguaggio giornalistico.
Laboratorio di scrittura giornalistica (novembre)
Portare il lettore sulla scena di ciò che si osserva. Dare respiro al racconto senza perdere precisione. Coinvolgere senza stravolgere ciò che si racconta. Sono le caratteristiche del longform giornalistico, articoli di lungo formato, genere che nei casi migliori si colloca alla frontiera tra giornalismo e letteratura. Per un cronista, saper utilizzare alcuni strumenti della narrativa significa usare la scrittura per essere più efficace. Come ogni forma di artigianato, questo richiede studio e pratica.
Abbiamo dunque pensato a un corso in 4 moduli che si intitola Longform – Il grande racconto giornalistico da leggere e scrivere – che si propone di analizzare alcuni casi studio per offrire elementi a chi oggi si confronta con articoli di inchiesta o reportage di lungo formato. Il corso è un piccolo laboratorio (massimo 20 iscritti) strutturato in quattro lezioni di 3 ore ciascuna con alcune parti di esercitazioni (è richiesto l’uso del pc). In ogni lezione sarà letto e analizzato un articolo di un maestro del longform italiano del passato. Il primo modulo – a Milano, il 6 novembre, preso il Laboratorio Formentini, in via Formentini 10 – sarà dedicato a Dino Buzzati, scrittore e cronista di cronaca nera. L’obiettivo è isolare gli elementi che hanno reso i suoi articoli – in particolari quelli sul delitto di via San Gregorio (1946) e della tragedia del Vajont (1963) – originali in termini di struttura, punto di vista adottato, uso della lingua. I partecipanti saranno poi chiamati a fare pratica di questi elementi attraverso un lavoro individuale riguardante una storia che sarà proposta come esercitazione. Gli altri moduli – sempre nella stessa sede – saranno dedicati a Carlo Levi (il 13 novembre), a Camilla Cederna (il 20 novembre) e a Miriam Mafai (il 6 dicembre). Il corso è a pagamento (25 euro), come dicevamo prevede un numero massimo di 20 partecipanti (con lista d’attesa a scorrimento), ci si iscrive come sempre su formazionegiornalisti.it secondo le modalità e i termini di pagamento indicati in piattaforma.