Il Presidente della Repubblica incontra le rete delle Agenzie stampa europee                                                     

L’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’incontro con la rete delle  Agenzie di stampa europee (Europea Alliance of news Agencies – EANA)

“Le agenzie di stampa rappresentano le fonti di quella informazione primaria di qualità che è alimento indispensabile per il sistema democratico e di libertà del continente. (…)

L’intero sistema informativo vive una fase di forti cambiamenti a causa delle repentine innovazioni tecnologiche che hanno mutato la stessa fruizione delle notizie da parte dei cittadini, rivoluzionando i tempi e gli stessi controlli sulla loro accuratezza.

La trasformazione digitale interessa ogni aspetto della nostra vita.

Non vi è dubbio che essa offra opportunità straordinarie. Al contempo, la sfida per le nostre società democratiche è quella di evitare che l’accelerazione dei mutamenti comporti una regressione dei diritti fondamentali derivanti da quell’unità di valori, indivisibili e universali, sui quali si fonda l’Unione europea.

È questo lo spirito che ha animato la ‘Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il prossimo decennio digitale’, proclamata in sede comunitaria nel 2023, e con cui si riafferma come debbano essere i valori e i diritti fondamentali a guidare le trasformazioni.

La libertà e il pluralismo dei media garantiscono il pieno dispiegarsi di alcuni dei diritti irrinunziabili per la democrazia e la misurazione della sua qualità: il diritto alla libertà di espressione e di informazione.

L’informazione libera, indipendente, plurale è un diritto dei cittadini; è per tutti un dovere esigerla. È l’antidoto per contrastare fenomeni manipolativi.

Nuovi protagonisti globali sono intervenuti nella dimensione dell’informazione, sovente con la pretesa di definire standard di accesso e linee guida – anche con l’uso spregiudicato delle piattaforme digitali che gestiscono e dell’Intelligenza Artificiale – a prescindere dalle normative poste a tutela della integrità del settore.

Rischi che si aggiungono alle mai abbandonate tentazioni di poteri pubblici di fissare a loro volta limiti agli spazi di libertà di informazione, piuttosto che proporsi doverosamente di garantire e sostenere quei medesimi spazi di libertà.

La sfida che la vostra associazione persegue, sin dalla sua nascita nel 1956, si propone di coniugare innovazioni tecnologiche e principi della libertà di stampa con la pubblicazione di notizie verificate, per far luce dove è buio, perseguendo l’interesse generale.

I protagonisti del sistema dell’informazione sanno che questo comporta un prezzo. Siano i giornalisti – e poc’anzi le parole del Presidente Fries (EANA, ndr) hanno sottolineato questo aspetto – siano gli editori.

La sostenibilità delle imprese editoriali è essa stessa garanzia di libertà per realizzare il bene dell’informazione. Poter operare in un ambiente che consente pari opportunità di mercato e tutela adeguate contribuisce a questo obiettivo.

Coloro che scommettono sul bene informazione e coloro che ogni giorno, con responsabilità, lo realizzano, sono attori che svolgono un servizio irrinunziabile alla comunità.

Ogni anno – come lei ricordava, Presidente Fries – decine di giornalisti perdono la vita per raccontare ciò che accade, e non soltanto nei teatri di guerra.

È il prezzo più alto pagato al dovere verso la verità dei fatti.

Nel ‘75 la Conferenza di Helsinki volle riconoscere il principio della libera circolazione delle idee e dell’informazione, termini che hanno contribuito a rimodulare nuovi rapporti tra le persone e i popoli della comunità internazionale.

Oggi gli scontri bellici in atto, a partire dall’aggressione della Federazione Russa alla indipendenza dell’Ucraina, si avvalgono di armi ibride giocate sul terreno delle fake news dirette alle pubbliche opinioni dei Paesi democratici nel tentativo di manipolarle. È un sovrappiù di responsabilità per le agenzie di stampa il compito di restituire verità contro le azioni di propaganda che cercano di adulterare i fatti, intossicando così le coscienze.

Senza conoscenza onestamente genuina non vi è possibilità di formarsi una opinione libera e consapevole.

Riconoscersi, pertanto, nella vitale funzione democratica dell’informazione è una precondizione per fare in modo che le istituzioni, gli editori, i giornalisti e i cittadini possano concorrere, ognuno per la parte propria, alla sua tutela.”

foto Quirinale

 

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