La sua opera ricordata in un convegno a Milano

 

La figura di Giacomo Matteotti, martire antifascista, ma soprattutto politico e giornalista di vaglia, è stata ricordata a Milano nel corso di un incontro organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia.

Dal suo primo articolo apparso nel gennaio 1901 su La lotta, foglio del Psi polesano, fino alla morte, affiancò l’attività giornalistica agli altri suoi impegni di giurista, di organizzatore politico, di pacifista militante e poi di deputato. Oltre che ne “La lotta” i suoi pezzi si leggono in Critica sociale, nell’Avanti! e poi ne La Giustizia. Dalle pagine dei suoi contributi emerge una grande lezione di giornalismo coraggioso, meticolosamente documentato e lucidamente analitico.

 

“Di Matteotti colpisce non solo la capacità di rappresentare il principale oppositore a Mussolini, ma anche la lucida capacità di analisi che gli permise, con molti anni di anticipo, di riconoscere l’autentica natura del fascismo e di smascherarla con articoli acuti, documentati, privi di retorica. Un esempio di giornalismo moderno”. Così il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli che ha partecipato all’incontro con Elisa Signori, già professoressa ordinaria di Storia contemporanea presso l’Università degli studi di Pavia e attualmente direttrice dell’Istituto pavese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, e Federico Fornaro, parlamentare e autore di numerosi saggi di storia e politica.

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