Baiguini, vice-presidente Cnog “non lasceremo nessuno da solo, sempre a fianco delle colleghe e dei colleghi minacciati”

Continuano a crescere gli atti intimidatori contro i giornalisti, il dato è emerso dalla riunione del tavolo tecnico del Centro di coordinamento per la sicurezza dei cronisti presso il Ministero dell’Interno  ed a cui hanno partecipato il vicepresidente del Cnog Angelo Baiguini e i consiglieri Andrea Ferro e Gianluca Amadori componenti del Comitato Esecutivo.

Nel 2021 si sono registrati 232 casi di intimidazione, minacce o aggressioni, di  questi solo 26 sono riconducibili a soggetti classificabili come rientranti nei circuiti della criminalità organizzata, mentre il 44% sono avvenute via web,  a dimostrazione che linguaggio di odio e violenza verbale continua ad aumentare nella forma telematica. Complessivamente si registra un incremento del 42% rispetto al 2020.

Le cifre parlano da sole sulla gravità del fenomeno delle minacce contro i giornalisti. Come Ordine abbiamo assunto una decisione netta – commenta il vicepresidente del Cnog Angelo Baiguini –  Non lasciare nessun collega da solo nel  malaugurato caso fosse vittima di minacce o aggressione.  Di concerto con la Fnsi abbiamo quindi deciso che ci costituiremo sempre  in tutte le sedi opportune in modo da essere sempre al fianco delle colleghe e dei colleghi colpiti.

Dei 232  atti intimidatori registrati dal Coordinamento, inoltre, 53 sono riconducibili ai temi legati alla pandemia e, in particolare, alla questione dei vaccini ove i giornalisti, con altre  categorie come medici e infermieri, sono stati individuati come “bersagli” da colpire.

Per quanto riguarda la geografia delle minacce restano in testa Lazio e  Lombardia, (dovuto anche alle forti percentuali di giornalisti presenti sui rispettivi  territori) seguite a ruota  dalla Toscana, su cui è stato fatto un focus specifico.

STAMPA QUESTA PAGINA