Autore: Valeria Palumbo
Editore: Laterza (2020), pag. 230, Euro 18,00
Dai racconti e dai romanzi di tanta letteratura femminile (da Ada Negri a Elsa Morante, da Grazia Deledda ad Anna Maria Ortese), troppo spesso esclusa dal “canone” e quasi dimenticata, l’Autrice fa emergere un quadro sorprendente della condizione delle donne in Italia, dall’Ottocento a oggi.
Le italiane, come sono state raccontate dai manuali di storia e dagli scrittori, aderiscono agli stereotipi della cultura patriarcale dominante. Sono madri affidabili e mogli fedeli; sono pazienti e, talvolta, rassegnate; sono forse capricciose e poco inclini allo studio e al lavoro; al centro di tutto mettono la maternità; inseguono sogni d’amore.
Ma già dall’Ottocento i romanzi e i racconti delle scrittrici italiane hanno raccontato una storia diversa: ci dicono di matrimoni di convenienza, di amori mai liberi e di una morale oppressiva. Soprattutto, offrono straordinari affreschi dei tentativi disperati di conquistarsi spazi di libertà, di studiare e lavorare, di non cedere alla violenza psicologica e fisica della società tradizionale.
Valeria Palumbo offre, dunque, in questa pagine, il racconto di una epopea sotterranea: quella della battaglia durata più di un secolo, per garantire alle donne italiane piena cittadinanza.
Valeria Palumbo, giornalista, storica delle donne, lavora nell’ufficio centrale di “Oggi”, scrive per il “Corriere della Sera” e altre testate e siti Web; è corrispondente per la Radio Svizzera e docente a contratto presso l’Università Statale di Milano. Al centro delle sue ricerche i temi della libertà e della relazione delle donne con il potere. Tra le sue numerose pubblicazioni, le recenti sono: “L’epopea delle lunatiche. Storie di astronome ribelli” (Hoepli,2018) e “Veronica Franco. Cortigiana e poeta del Rinascimento veneziano” (Enciclopedia delle donne, 2019) .