Accompagnato da Tina Marinari e Riccardo Noury di Amnesty International, ha incontrato, nella sede della FNSI, i rappresentanti del sindacato e degli organismi della categoria.

 

 

«Ringrazio i giornalisti italiani per il coraggio che hanno avuto a seguire il mio caso. Se oggi sono qui è anche grazie all’impegno dei giornalisti che hanno tenuta alta l’attenzione sulla mia vicenda. E ci tengo a ringraziare il sindacato dei giornalisti italiani per quello che fa in difesa dei diritti umani». Un sorridente Patrick Zaki, accompagnato da Tina Marinari e Riccardo Noury di Amnesty International Italia, ha voluto salutare venerdì a Roma i rappresentanti della categoria.

Ad accoglierlo, nella sede della Fnsi, il presidente Vittorio di Trapani, il segretario aggiunto Claudio Silvestri, il componente della giunta esecutiva Maurizio Di Schino, Paola Spadari, segretaria del Cnog, Gianfranco Giuliani e Gianfranco Summo, presidente e vicepresidente di Casagit, Alessia Marani, presidente del Fondo di previdenza complementare, Daniele Macheda, segretario dell’Usigrai, Paolo Serventi Longhi, presidente dell’Ungp, Paolo Borrometi ed Elisa Marincola, presidente e portavoce dell’associazione Articolo21, Davide Giuliani dell’associazione Giornalisti Scuola di Perugia.

«Oggi festeggiamo la libertà di Patrick, ma c’è ancora tanto lavoro da fare e ci sono tante campagne da portare avanti in difesa di chi si batte per i diritti umani», ha ricordato Noury. 
«Questa vicenda ci insegna, una volta di più, che tenere accesi i riflettori dei media serve a dare reale speranza a tante persone che reclamano libertà, diritti, verità e giustizia di poterle ottenere. Una lotta della quale dobbiamo farci carico tutti noi giornalisti e giornaliste», ha detto Vittorio Di Trapani. Il presidente ha anche ringraziato Amnesty per l’impegno quotidiano «per tutti i Patrick del mondo» e ha donato a Zaki uno zaino della Fnsi, prima di chiedergli di tagliare il braccialetto #FreePatrickZaki portato per più di tre anni: tanto è durato il calvario dello studente dell’Università di Bologna.
Paola Spadari ha consegnato a Patrick Zaki il documento approvato all’unanimità dal Consiglio nazionale dell’Ordine, il giorno della sentenza di condanna, in cui si chiedeva al Governo italiano di intensificare le iniziative diplomatiche a favore della sua libertà e che si concludeva con la dichiarazione che il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, composto da giornalisti che rappresentano tutte le regioni italiane,  avrebbe sostenuto ogni iniziativa a favore del rispetto del diritto d’espressione, diritto fondamentale per ogni sistema democratico. Ringraziamenti ai giornalisti sono arrivati anche da Tina Marinari, responsabile delle campagne di Amnesty Italia. Claudio Silvestri ha anticipato a Zaki la volontà di conferirgli la tessera del Sindacato unitario giornalisti della Campania. Elisa Marincola portavoce di Articolo21, ha ribadito il ruolo della scorta mediatica e invitato Patrick a collaborare con l’associazione. Maurizio Di Schino ha ringraziato lo studente egiziano per il coraggio con cui ha denunciato quelle situazioni che sono costate la prigione. Daniele Macheda si è detto pronto ad aiutarlo a raccontare tutte le storie che meritano di essere illuminate.
In chiusura, prima della foto di gruppo, Zaki ha rivolto un pensiero ai giornalisti egiziani: «Io sono fortunato ad essere qui con voi oggi. Avervi al mio fianco in questi anni mi ha dato coraggio. Ora lottiamo insieme per la loro libertà».

 

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