Il presidente del CNOG Carlo Bartoli commenta le perquisizioni della polizia effettuate presso la redazione di Report e nelle case di alcuni giornalisti del programma di Rai 3 dopo la puntata sulle stragi di mafia di Capaci e via D’Amelio.
“Il segreto delle fonti è un cardine inviolabile della professione giornalistica, in particolare per quello di inchiesta. Le perquisizioni sono sempre atti invasivi, anche quando non espressamente “ostili” nei confronti dei perquisiti, a maggior ragione se non indagati. Il conduttore di Report ha sempre dichiarato la massima disponibilità a collaborare con la Magistratura per fare luce sulle troppe ombre relative alle uccisioni di Falcone e Borsellino, ovviamente nel rispetto dell’autonomia del lavoro giornalistico. Occorre fare attenzione, quindi, a non confondere i piani del necessario corso delle indagini con la tutela dell’operato dei giornalisti che, ancora una volta, hanno sollevato dubbi e mostrato aspetti non chiari delle due stragi più controverse della storia italiana”.