Baiguini: necessarie norme a sostegno dell’informazione di qualità                                           

E’ stata presentata alla Camera dei Deputati, presso l’aula dei gruppi parlamentari,  la relazione annuale dell’Autorità per le Comunicazioni. Il presidente Giacomo Lasorella ha toccato tutti gli aspetti del sistema dell’informazione in Italia, con attenzione ai trend industriali del settore, al monitoraggio e rispetto del pluralismo, alle concentrazioni nel sistema dell’informazione, alla tutela dei minori online, sino alle sfide poste dalla diffusione dell’intelligenza artificiale soprattutto in ambito editoriale. Lasorella ha poi sollecitato una nuova legge per l’editoria a fronte degli enormi cambiamenti con l’avvento del digitale.

Alla presentazione della relazione era presente il vicepresidente nazionale dell’Ordine Angelo Baiguini che ha commentato positivamente la proposta per una nuova legge sull’editoria, “serve un provvedimento – ha affermato Baiguini – che finanzi il giornalismo di qualità e sostenga le aziende editoriali che fanno informazione professionale; così come è necessaria una nuova legge per i giornalisti per avere una professione al passo dei tempi”.

“Il settore dei servizi media audiovisivi (televisione, radio, quotidiani e periodici) vale nel 2023 circa 11,5 miliardi di euro (nel 2019 erano 12,2). – ha affermato il presidente dell’Agcom – Al suo interno continua a crescere il peso relativo della televisione; la radio rimane sostanzialmente stabile, mentre è in calo progressivo e strutturale la quota cumulata di quotidiani e periodici (rinvio per i dati di dettaglio alla Relazione e al nostro Osservatorio, che si è affermato come fonte autorevole per tutti i settori sottoposti al controllo dell’Autorità). Queste tendenze, evidentemente connesse alla rivoluzione digitale, hanno effetti molteplici, investendo le dinamiche concorrenziali, la protezione dei consumatori e anche la tutela dei princìpi del pluralismo: in tale prospettiva esse richiedono sempre più un allineamento delle tutele e, più in generale, delle regole, tra settore audiovisivo tradizionale e settore audiovisivo digitale. Inoltre, la situazione di quotidiani e periodici pone probabilmente al legislatore la questione di una nuova legge sull’editoria”. Oltre a concludere il processo di valorizzazione del Sic per l’anno 2021 (delibera n. 223/23/CONS), l’Autorità, ad esito di una consultazione pubblica, ha approvato a marzo le Linee guida relative alle verifiche della sussistenza di posizioni lesive del pluralismo, ai sensi dell’art. 51 del Tusma (delibera n. 66/24/CONS). Le Linee guida, in un’ottica di better regulation, chiariscono le modalità in base alle quali l’Autorità accerta la sussistenza di una posizione lesiva del pluralismo e dettagliano gli indicatori individuati dal legislatore stabilendo le opportune modalità operative di misurazione degli stessi. Tra i fattori considerati, nel nuovo contesto digitale, oltre ai ricavi conseguiti, assumono rilievo gli indici di diffusione dei contenuti informativi, la convergenza fra settori, le sinergie con mercati contigui, la disponibilità e il controllo di dati. Nel mese di aprile 2024, l’Autorità ha segnalato al governo l’opportunità di una riforma della disciplina relativa alle concentrazioni nella stampa quotidiana ai sensi dell’art. 3 della legge n. 67 del 1987. Agcom ha sottolineato che i limiti ex ante stabiliti dal legislatore nel 1987 – che fanno riferimento esclusivamente alle copie cartacee – non sembrano più in grado di rappresentare le posizioni all’interno del mercato, caratterizzato oggi dalla forte integrazione tra formato cartaceo, copia digitale e servizi online.

fonte ANSA

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