Si può salvare il giornalismo? Quali sono le tendenze e le influenze delle nuove tecnologie sul mondo dell’informazione? In quale panorama normativo vanno ad operare questi cambiamenti? Dove e come si informano le persone? Sono queste alcune delle domande cui hanno risposto studiosi, giornalisti ed esperti nella redazione dell’edizione 2024 del Report annuale dell’Osservatorio sul giornalismo digitale, progetto del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, nell’ambito di competenza della Commissione Cultura.

Martedì 7 maggio, a Roma, presso la sede dell’Ordine nazionale dei giornalisti, in via Sommacampagna 19, dalle 10 alle 13, si svolgerà il convegno di presentazione del rapporto, alla presenza del presidente del Consiglio Nazionale, Carlo Bartoli e della presidente della Commissione Cultura, Elena Golino, con gli interventi della vicepresidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali,  prof.ssa Ginevra Cerrina Feroni, dell’Avv. Deborah Bianchi, dei giornalisti Andrea Iannuzzi (caporedattore a La Repubblica), Lelio Simi e del coordinatore Antonio Rossano.

L’evento è aperto al pubblico (nei limiti di capienza della sala) ed è valido per la formazione dei giornalisti che intervenendo, previa registrazione sulla piattaforma formazionegiornalisti.it, avranno diritto a 3 crediti formativi

Il progetto è patrocinato da AGCOM e Garante Privacy e si pone l’obiettivo di studiare, analizzare e comprendere gli scenari e le dinamiche strutturali del giornalismo nella sua continua evoluzione e nei suoi profondi cambiamenti.
Il progetto, coordinato dal giornalista ed esperto di media, Antonio Rossano, quest’anno si focalizza sul “lettore perduto” ovvero sulla frammentazione delle fonti di informazione la cui natura non è sempre di tipo giornalistico, determinando nuovi ambiti e canali attraverso cui l’informazione viene fruita. Si osservano le modalità di fruizione delle informazioni che affermano indiscutibilmente il valore della comunicazione audiovisiva. Da TikTok a Instagram le informazioni scorrono in un flusso governato dall’infotainment, possibilmente veloce se non istantaneo.
Nell’ambito della produzione giornalistica tradizionale si sono analizzati gli usi dei sistemi di IA all’interno delle redazioni, con particolare interesse per quelle italiane.
Nel documento viene posta la dovuta attenzione al quadro normativo: Il 2023 è stato l’anno delle “leggi digitali” con l’entrata in vigore, a fine 2022 del Digital Services Act, regolamento UE che norma le piattaforme digitali e la predisposizione dell’AI Act, il nuovo regolamento sull’intelligenza artificiale, entrato da poco in vigore, che tenta di individuare percorsi per le IA a tutela della società, dell’informazione e dei cittadini.

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