La segretaria dell’Ordine a Chieti, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

 

 

“Dovere dei giornalisti è usare un linguaggio corretto e continente che rifugga dagli stereotipi di genere, nell’obiettivo di fornire ai cittadini un’informazione attenta e consapevole del fenomeno della violenza di genere che eviti il pericolo di una vittimizzazione secondaria. Noi come Ordine dei giornalisti abbiamo richiamato i colleghi al rispetto delle regole, usando un linguaggio adeguato e che soprattutto protegga le vittime” Così la consigliera segreteria Paola Spadari intervenuta a Chieti, nel salone storico della Prefettura, in occasione delle iniziative promosse dal Comune di Chieti per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

 

Paola Spadari è intervenuta sul tema “I media e il racconto della violenza” nell’ambito del dibattito dal titolo “Le parole che fanno male. Il linguaggio dei media e della giurisprudenza di fronte alla violenza di genere” al quale ha partecipato anche l’avvocata Ernesta Bonetti, di Alpha centro antiviolenza, che è intervenuta sul tema “Stereotipi e pregiudizi nel linguaggio della giustizia”. Presenti anche l’assessora comunale alle politiche sociali Mara Maretti,  il Prefetto Armando Forgione e il Sindaco Diego Ferrara che h sottolineato come la violenza sia “un fenomeno strutturale e come tale va affrontato anche a livello istituzionale: abbattendo gli stereotipi.- ha quindi concluso- Disinnescando già in età scolare la bomba della misoginia e del sessismo, si arriverà a non farla esplodere”.

 

Il dibattito è stato preceduto dalla presentazione delle attività della Rete antiviolenza del comune di Chieti, a cura di Marialaura di Loreto, coordinatrice della Rete e responsabile della cooperativa Alpha, che ha ricordato come siano sempre più le donne che si rivolgono al centro antiviolenza. “Il numero è quasi raddoppiato e questo dimostra non solo che il fenomeno è in aumento- ha detto di Loreto-ma rende conto della maggiore fiducia nei centri da parte delle donne che si rivolgono ad essi”.

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