La presentazione martedì  16 gennaio, alle ore 17, nella sala Ocera, presso la sede del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti a Roma, in via Sommacampagna 19. Alla presentazione parteciperanno con gli autori, Giuliano Amato e Donatella Stasio, Carlo Bartoli(presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti), Pierferdinando Casini, Giovanni Maria Flick, Marta Cartabia, Luigi Contu (direttore Ansa).

 

Storie di diritti e di democrazia La Corte costituzionale nella società di Giuliano Amato Donatella Stasio Feltrinelli 

La Corte costituzionale incarna i diritti che la Costituzione riconosce a tutti noi, li nutre e li difende. Ha un potere enorme perché con le sue decisioni insindacabili incide profondamente nella vita delle persone, della politica e delle istituzioni. Eppure, pochi la conoscono, al contrario di quanto accade alle Corti supreme di altri paesi. Non c’è americano o israeliano che non sappia che cos’è, e che cosa fa, la propria Corte, percepita come coscienza del popolo e dei suoi valori. In Italia, invece, la nostra Corte è una semisconosciuta e questo analfabetismo è grave in tempi di “regressioni democratiche” che, in Europa e nel mondo, stanno mettendo a rischio lo Stato di diritto proprio con un attacco alle Corti. Perciò, a un certo punto della sua storia, la Corte italiana decide di cambiare passo e di “viaggiare” – tra i giovani, nelle carceri, nelle piazze – per farsi conoscere. E conoscere. Decide di essere il corpo e soprattutto la viva voce della Costituzione per contribuire a formare una vera “mentalità costituzionale” e una piena coscienza dei diritti. Questo libro racconta i cinque anni in cui quel cambiamento ha preso corpo, le difficoltà, le sfide, i traguardi, le donne e gli uomini che ne sono stati protagonisti, le loro emozioni, le decisioni più delicate. È un pezzo di storia del nostro paese, che i coautori hanno attraversato insieme dentro la Corte, in ruoli e con responsabilità diversi. In quei cinque anni emerge con chiarezza il “dovere” di creare un legame di fiducia con i cittadini, essenziale per la tenuta di una democrazia costituzionale. Questo è il senso politico della comunicazione istituzionale, che non conosce zone franche. La polis, la cittadinanza, ha il diritto di conoscere e di capire, e chi amministra giustizia in nome del popolo non può sottrarsi alla responsabilità di spiegare e farsi capire. Che non è una prerogativa esclusiva di chi fa politica né un compito da delegare a terzi, né un mezzo per guadagnare consensi. È un dovere di ogni potere dello Stato.

 

Giuliano Amato segretario della presidenza del Consiglio con i governi Craxi I e II (1983-1987), vicepresidente del Consiglio (1987-1988) e ministro del tesoro (1987-1989),Presidente del Consiglio (1992-1993), presidente dell’ Autorità garante della comunicazione e del mercato(1994-1997),Ministro delle riforme istituzionali (1998-1999), nuovamente Ministro del testoro (1999-2000) e Presidente del Consiglio (2000-2001), infine Ministro dell’interno (nel Governo Prodi, 2006-2008). Giurista, costituzionalista e docente di diritto costituzionale comparato all’Università La Sapienza di Roma per oltre 20 anni, il 12 settembre 2013 è stato nominato Giudice della Corte costituzionale e dal 29 gennaio 2022 al 18 settembre dello stesso anno ne è stato Presidente, fino alla cessazione del mandato da giudice costituzionale.

 

Donatella Stasio, giornalista, ha scritto per trentatré anni di giustizia, istituzioni e politica su “Il Sole 24 Ore” e attualmente collabora con “La Stampa” come editorialista. Dal 2017 al 2022 è stata responsabile della comunicazione e portavoce della Corte costituzionale, con sei diversi presidenti. Insieme a Lucia Castellano ha scritto Diritti e castighi. Storie di umanità cancellata in carcere (il Saggiatore, 2009). Con Giuliano Amato ha pubblicato Storie di diritti e democrazia. La Corte costituzionale nella società (Feltrinelli, 2023).

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