“Troppi giornalisti sono vittime della guerra in atto in Ucraina. Stiamo inoltrando una richiesta alla Farnesina, allo scopo di sollecitare un intervento con i governi interessati affinché sia salvaguardata la condizione dei giornalisti inviati sul campo di guerra e perché i colleghi non siano più oggetto di aggressioni.” Lo ha annunciato il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli, in un’intervista all’ADN Kronos sulle notizie riguardanti gli inviati in Ucraina rimasti vittime di attentati da parte delle milizie sul campo. “In guerra il rischio è sempre alto per i colleghi inviati sul teatro di guerra, ma in questa proporzione e questa misura credo sia la prima volta che accade. Questo è un fatto inquietante che dimostra un cambiamento nelle strategie, ovvero si spara consapevolmente sui giornalisti. Sono diventati un obiettivo, e questo non è più immaginabile né accettabile. Voglio ricordare anche la scomparsa, otto anni fa, del giovane fotoreporter Andy Rocchelli (ucciso il 24 maggio 2014 durante la guerra in Donbass) Lui era stato ucciso dall’esercito ucraino, ma questo non fa alcuna differenza, la morte è morte. Come Ordine dei Giornalisti- prosegue Bartoli- raccomandiamo attenzione e prudenza. Sono colleghi di grande esperienza, e si segnalano molto bene, ma faccio un appello alla prudenza e alla cautela, a rendersi sempre riconoscibili e a considerare il fatto che si può diventare obiettivo sensibile. Raddoppiare, triplicare e decuplicare la prudenza”.
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