“Finché ci sarà un presidente come Mattarella, in Italia la libertà di stampa non è a rischio ma sta subendo un cannoneggiamento al quale reagiremo”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna intervenendo al seminario dell’Agcom che si è svolto questa mattina alla Federazione Nazionale della Stampa ‘Giornalismi nella società della disinformazione’.
“Oggi una parte del governo si appalesa con molta evidenza come un avversario della libertà di stampa – ha aggiunto -. Ci sono stati tanti attacchi, ma insulti di quel tipo da un ministro della Repubblica non se n’erano mai ricevuti. A quelli seguono altre provocazioni a cui risponderemo. È pressappochezza o volontà di destrutturare un sistema che attraversa un momento difficile?”. Questa, ha spiegato Verna è “una situazione in cui servirebbe grande serenità, ci troviamo di fronte invece a un attacco quotidiano basato sugli slogan”.
Per il presidente dell’Ordine dei giornalisti, di fronte alle sfide dell’oggi, “dobbiamo mantenere l’autorevolezza nella ricerca e nel rispetto della verità, nello stare all’interno di regole. Abbiamo bisogno di nuove regole che adattino nuovi principi a vecchie esigenze” dall’applicare la par condicio anche al web, alla “questione dell’informazione generata da bot”.
Un cambiamento di prospettiva che passa per la formazione: “Abbiamo bisogno di nuovi maestri per i giornalisti del futuro”. E come Odg “proponiamo che l’Ordine dei giornalisti si chiami Ordine del giornalismo, per ribadire l’essenza della professione come garanzia per una comunità, il giornalismo come diritto del cittadino a essere correttamente informato”.

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