“L’Ordine dei giornalisti non fa sconti né alza muri. E sarà sempre interlocutore scomodo per tutti perché non solo rigoroso nel merito, ma anche dei limiti delle competenze. Pertanto è evidente che non potrà trattare di equo compenso col ministro Di Maio senza al proprio fianco la Fnsi. Ma non l’avrebbe fatto neanche insieme al sindacato, perché c’é una legge dello Stato la 233/2012 che indica come il soggetto titolare del potere di convocazione sia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, individuando come soggetti dello specifico tavolo tra gli altri, e senza prevedere esclusive o esclusioni, sia l’ Ordine che il sindacato dei giornalisti”.

È  quanto ha detto il presidente dell’Ordine nazionale  Carlo Verna, intervenendo a Napoli al premio giornalistico Domenico Ferrara, storico presidente di un altro ente di categoria, la Casagit. Verna ha poi aggiunto  “Martedì ci sarà un nostro consiglio nazionale e la mia proposta sarà quella di accettare l’invito di Di Maio per la doverosità  di ristabilire relazioni istituzionali corrette, spiegando a chi  è anche vicepremier quali siano i nostri elementi di dissenso sulle politiche del governo relative all’informazione e in particolare sui tagli all’editoria.

Il presidente del Cnog ha anche anticipato che sul tema irrinunciabile e improcastinabile  dell’equo compenso l’Ordine dei giornalisti ha in cantiere un’iniziativa nell’ambito delle proprie prerogative che sarà valutata dal prossimo Consiglio nazionale.

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