“Occorre un segnale dal Parlamento al più presto sulle iniziative giudiziali temerarie che costituiscono una vera emergenza che affievolisce la libertà di stampa e il diritto del cittadino ad essere correttamente informato.” Così, nel corso dell’audizione alla Commissione Giustizia del Senato il presidente del Consiglio Nazionale dei Giornalisti Carlo Verna ha fortemente appoggiato i principi contenuti nei disegni di legge di cui sono primi firmatari i senatori Caliendo e Di Nicola, chiedendo di non unificarli,  ma di esaminarli disgiuntamente per evitare ulteriori ritardi di norme che vanno al più presto approvate.

“Appare semplice in particolare – prosegue Verna –  esaminare l’unico articolo su cui è imperniato il ddl Di Nicola in base al quale se in sede civile vengono richiesti 10.000 euro col solo scopo di fermare il racconto del giornalista il giudice che lo accerta condanna il ricorrente pretestuoso a pagare la metà, nell’esempio 5000 euro al convenuto. Sarebbe una norma di civiltà per il diritto di sapere e la democrazia.  Tra le intuizioni del ddl Caliendo, invece, è particolarmeNte interessante  la rettifica che estingue il reato. L’audizione di oggi è una bella mattinata per la libertà di stampa, ma ora senza indugi si vada avanti”

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