Rispettare le persone e verificare i fatti, per una rinnovata etica nell’informazione professionale              

Nota del Comitato Esecutivo del Consiglio nazionale dell’Ordine

La vicenda tragica di Giovanna Pedretti  ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, la deriva pericolosa su cui spesso alcuni influencer e utenti dei  social media si inoltrano. Molti utenti sono spinti dagli algoritmi che hanno interesse ad enfatizzare lo scontro e l’insulto e si fanno scudo con un anonimato che non è più difendibile.

Alle colleghe e colleghi giornalisti che seguono le cronache, spesso di eventi dolorosi come questo, non smettiamo di raccomandare prudenza e rispetto per le persone nel racconto dei fatti.  Come giornalisti rivendichiamo sempre e ovunque il sacrosanto diritto alla libertà e all’autonomia dell’informazione professionale.  Non dimentichiamo, però, che insieme ai diritti dobbiamo sempre tener presente il rispetto per il dolore e, in generale, i nostri doveri deontologici, tra i quali la continenza nel linguaggio e un’accurata verifica delle fonti, che vanno sempre osservati.

Il buon giornalismo, a maggior ragione nell’era digitale in cui viviamo, si fa con una rinnovata etica dell’informazione, ne va del rapporto di fiducia con i cittadini e della funzione costituzionale cui tutti noi siamo chiamati a svolgere.

Foto Ansa: i funerali di Giovanna Pedretti

 

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